Antica Kroton: ok definitivo della Regione sulla rimodulazione delle schede progettuali
Arriva l’ok della Regione Calabria per il progetto Antica Kroton. È quanto comunica il Comune di Crotone che annuncia che l’ente, con provvedimento deliberativo, ha fatto proprie le schede progettuali rimodulate di intesa con il Ministero della Cultura (MiC).
La rimodulazione del programma nasce dalla necessità di superare alcune criticità emerse in relazione alle condizioni ambientali che caratterizzano l’area Sin di Crotone, nei cui confini erano previsti interventi di recupero di presenze archeologiche.
L'attuazione del programma – del valore di circa 62 milioni di euro – è stata ostacolata dal fatto che l’area in questione è ricompresa nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale del sito Sin Crotone-Cassano-Cerchiara", oggetto di interventi programmati – di bonifica, recupero morfologico e ripristino finale – che impediscono, ad oggi, l’esecuzione del programma originario. Le tempistiche di realizzazione dell’intervento di bonifica non sono infatti coerenti con i tempi di programmazione e spesa del progetto "Antica Kroton".
La Giunta regionale, per salvaguardare l’intero programma e i relativi tempi di attuazione, ha dunque rimodulato il progetto – riversando le somme destinate agli interventi non attuabili su altre operazioni, di immediata eseguibilità e che necessitano, per la loro rilevanza, di un rimpinguo di risorse finanziarie – e demandato la riscoperta del quartiere settentrionale ad altri e successivi finanziamenti, da rintracciare una volta concluse le operazioni di bonifica in corso.
Con la delibera regionale, come spiega il Comune di Crotone, "si può partire con le attività progettuali. In cima alla lista c’è il recupero del Castello Carlo V che, come il Segretariato Regionale del Ministero ha precedentemente annunciato, è già un progetto cantierabile. Seguiranno poi altri cantieri che vanno dagli interventi nel quartiere Acquabona, all’area del parco Pignera fino al collegamento della città con il sito archeologico di Capocolonna".
“Non è stato facile ma, fin da quando ho assunto l’incarico di assessore ai Beni culturali – commenta Nino Spirlì –, questo progetto è stato un mio pensiero fisso, perché non avrei mai accettato che anche solo una parte di questi fondi andasse perduta. Per anni, gli ingenti fondi previsti sono rimasti bloccati e si correva il serio rischio di doverli restituire. Siamo riusciti a evitarlo. Il programma “Antica Kroton” e i relativi finanziamenti sono finalmente salvi. La rimodulazione degli interventi scongiura il pericolo di veder svanire il progetto e mette fine a uno stallo contro il quale mi sono battuto con ogni mezzo. Il risultato finale mi rende felice: “Antica Kroton” non sarà una delle tante occasioni perdute di questa terra”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall'amministrazione comunale di Crotone, che scrive che "il lavoro condotto in questi mesi dall’assessora alla Cultura Rachele Via e dalla Giunta trova, con il provvedimento regionale, la sintesi conclusiva della parte procedurale che ha visto la condivisione dei tre enti”.
“Non si tratta di un lavoro di poco conto in quanto le modifiche sostanziali riguardano soprattutto le convenzioni, senza le quali non si sarebbe potuto procedere alle attività progettuali. Una modifica che consente all’amministrazione di poter procedere senza il rischio di perdere fondi ed allo stesso tempo evitando possibili ricadute negative sul bilancio comunale”.
“Le precedenti convenzioni, infatti, prevedevano che nel caso di non completamento entro i termini previsti l’intero costo dell’intervento cadeva a carico del beneficiario. Oggi nelle nuove convenzioni il completamento è da riferire ai singoli interventi progettuali, il che consentirà di poter procedere con step ben definiti senza correre il rischio di perdere il finanziamento o, ancora peggio, che sia l’ente a doversi poi caricare dell’intera somma”.
“Non è solo un fatto burocratico dunque che è stato vagliato e affrontato da parte dell’amministrazione e del Mic ma anche un modus operandi che nella forma inizialmente prevista avrebbe messo a rischio non solo il completamento del progetto ma anche la stabilità finanziaria dell’Ente”.
(ultimo aggiornamento 17:42)