Vigili del fuoco in protesta a Cosenza: “lasciati soli mentre la Calabria bruciava”
Soli, abbandonati e senza mezzi idonei mentre la Calabria bruciava. È questo, in sintesi, quanto denunciato dai Vigili del Fuoco in protesta davanti alla Prefettura di Cosenza.
A promuovere la manifestazione è l’Usb vigili del fuoco e il coordinatore provinciale di Cosenza Antonio Vercesi dichiara: “La protesta di stamattina ha l’obiettivo di informare soprattutto i cittadini sulle condizioni in cui siamo stati costretti a lavorare e di mettere in evidenza e dare visibilità al nostro corpo, che non ha neanche diritto ad un pasto dignitoso o all’acqua ed a lavorare con mezzi idonei.”
Lo stesso coordinatore denuncia: “Abbiamo salvato nel corso degli incendi boschivi luoghi, persone e animali senza mezzi o con mezzi non idonei. Abbiamo lavorato per 12 ore di fila senza assistenza. E siamo stati lasciati soli”.
“Non abbiamo neanche ricevuto dell’acqua – ha aggiunto Vercesi – durante le lunghe ore di lavoro. Tutto ciò è una vergogna. Quello che vogliamo evidenziare è che i nostri dirigenti sono stati sordi davanti alle nostre richieste fatte nei mesi precedenti alla stagione estiva”.
“A Cosenza prestano servizio 320 vigili del fuoco – ha dichiarato il coordinatore provinciale di Cosenza - che da giugno ad oggi hanno effettuato oltre duemila interventi. È stato un lavoro davvero oneroso. Chi doveva prendersi cura dei pompieri non erano i cittadini, ma i funzionari che prendono cospicui stipendi e anche gli straordinari per stare dietro una scrivania”.
Parole dure e piene di rabbia quelle di Vercesi, che avanza: “La cittadinanza deve sapere che abbiamo lavorato in queste condizioni. Si fanno chiamare manager, ma sono incompetenti perché non sanno gestire emergenze di questo tipo”.