Aifa, primo report su disuguaglianza nell’uso dei farmaci: al Sud si usano più medicine
È stato pubblicato pochi giorni fa il primo report stilato dall’Aifa sull’utilizzo di farmaci per patologie croniche, dal titolo Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci (QUI).
Il rapporto, basato su dati medici del 2018, è stato realizzato per mettere in luce come anche in Italia per principali cause della disuguaglianza di salute siano da ricercare nei “meccanismi sociali, politici ed economici” che generano condizioni di svantaggio e di degrado, e, dunque,un ambiente che permetterebbe di “ammalarsi di più”.
Insomma, il consumo di medicine e l’assoggettamento a patologie croniche sarebbe più frequente nelle aree più povere, sia a livello europeo che a livello nazionale. Una differenza socioeconomica che finisce per influire sulla qualità della vita e sulla salute, e che sarebbe dimostrata dal fatto che nel Sud Italia si registra il maggior consumo di medicinali dovuto “probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato ad uno stile di vita non corretto”.
Il tasso di consumo di medicinali è infatti maggiore nel centro-sud per buona parte delle patologie prese in esame – ipertensione, dislipidemie, ipotiroidismo, ipertiroidismo, demenza, parkinson, osteoporosi, ipetrofia prostatica, iperuricemia, gotta, diabete, broncopneumopatia cronica – mentre solo l’impiego di farmaci anti-depressivi è maggiore nel nord Italia. Particolarmente elevate in Calabria patologie come ipotiroidismo - definito endemico - ed ipertiroidismo, il morbo di Parkinson, il diabete e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.