Ricucire rapporti familiari con l’arte. A Cosenza il progetto “Arteterapia e genitorialità”

Cosenza Attualità

Dieci ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni per il progetto “Arteterapia e genitorialità” che, promosso dall’Ufficio di servizio sociale per i minorenni Catanzaro, è stato affidato all’associazione di volontariato penitenziario LiberaMente e finanziato dal dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità.

L’obiettivo del progetto cosentino è ricucire i rapporti familiari attraverso l’arte. Durante il primo appuntamento di giovedì scorso, l’arteterapeuta Teresa Paese ha guidato i partecipanti in un percorso di scambio e profonda conoscenza reciproca attraverso l’utilizzo di fotografie. Ma gli otto nuclei familiari coinvolti lavoreranno anche con la pittura, la scultura e altre forme d’arte durante tredici incontri, uno a settimana che si svolgeranno alla Cittadella del Volontariato di via degli Stadi.

“È un’avventura nuova – ha dichiarato Claudia Calogero, funzionaria della professionalità del servizio sociale e coordinatrice del progetto – i ragazzi erano intimoriti, ma felici. Ci auguriamo possa essere un progetto replicabile. I nostri sono percorsi di educazione dei minori. Quando i ragazzi entrano nel circuito penale andiamo a lavorare sulla persona, è come se fossero creta da modellare, è un lavoro delicato e di grande responsabilità”.

I minori coinvolti non sono tutti autori di reato, alcuni sono segnalati su procedimento penale e altri su piano amministrativo, due di loro fanno parte di gruppi appartamento organizzati su base familiare. Ogni minore è “abbinato” ad una persona significativa della sua sfera familiare (mamma, fratello, papà o un altro ragazzo del gruppo appartamento di cui fa parte). Il progetto si chiuderà con una mostra dei lavori realizzati dai partecipanti.

“È la prima volta che lavoriamo con i minori – ha dichiarato Francesco Cosentini, presidente LiberaMente – e siamo molto soddisfatti di aver progettato insieme all’ufficio di servizio sociale per i minorenni di Catanzaro questa iniziativa, esempio concreto di fattiva collaborazione tra pubblico e privato sociale".