10 e Lotto, ricevitore truffato ma “negligente”: Tar Calabria conferma revoca concessione
È stato sì truffato da finti tecnici del Lotto, ma è stato ritenuto colpevole di “negligenza e imprudenza”. Il Tar Calabria ha infatti confermato la revoca della concessione di un ricevitore di Reggio Calabria coinvolto nel 2012 in una truffa.
Due finti tecnici del Lotto si sono presentati nella ricevitoria in questione affermando di dover aggiornare il software del terminale, e grazie a questo stratagemma hanno manomesso i terminali e hanno fatto giocate per oltre 240mila euro al "10 e Lotto". Una somma mai consegnata dall'esercente, ma che tuttavia era tenuto a versare, visto che le giocate risultavano registrate sui terminali.
Il mancato versamento ha quindi fatto scattare la revoca della concessione. La truffa è stata verificata, tuttavia - scrivono i giudici nella sentenza - la condotta dell'esercente “figura caratterizzata da un’elevata negligenza, senz’altro giustificante la risoluzione del rapporto di concessione”. Il Collegio punta il dito in particolare sulla “superficialità manifestata” dal ricevitore, che ha “colposamente trasgredito alle regole generali di diligenza qualificata richiesta ai concessionari”.
Nel 2012, l'allora Lottomatica aveva comunicato l’avvio dell’attività manutentiva, allertando tutti i ricevitori su “possibili attività illecite poste in essere da sedicente personale tecnico della società”. Per questo, aveva impartito una serie di regole da tenere per evitare frodi sui terminali, regole che secondo i giudici il ricevitore non avrebbe seguito.
L'esercente “ben avrebbe potuto prevedere e impedire l’evento dannoso”. nella serata in questione, però, risultava assente e l'assistente presente nella ricevitoria non era stato adeguatamente istruito. “Sono stati in definitiva trasgrediti tutti quegli adempimenti prudenziali, richiesti dal buon senso prima ancora che dalla diligenza qualificata esigibile dall’operatore professionale”, scrive il Tar. Il comportamento “gravemente negligente” del ricevitore fa quindi “venir meno il rapporto fiduciario tra concessionario ed Amministrazione”, con la conseguente conferma della revoca della concessione.