Alla Marcia della Pace anche i ragazzi del Servizio Civile del CSV Calabria Centro
E’ probabilmente l’esperienza che più segnerà l’anno di Servizio Civile Universale dei ragazzi del CSV Calabria Centro. E non solo perché hanno avuto modo di incontrare i loro coetanei degli altri CSV (Abruzzo, Basilicata, Calabria Centro, Como-Varese, Emilia Romagna, Sardegna) aderenti al programma nazionale “Reti al servizio. Pace, diritti e partecipazione”, con il CSV Lazio come capofila. Ma perché la “Marcia PerugiAssisi” è un evento di per sé, che da sessant’anni catalizza l’attenzione di manifestanti di ogni età e di ogni parte del mondo sconvolta da guerre e persecuzioni.
Anche Nadia Cosoleto, Lorenzo Caporale, Chiara Alfieri e Rossella Viscomi, della sede di Catanzaro, e Rosa Scialabba ed Elena Rossana Piserà della sede territoriale di Vibo Valentia, accompagnati dall’operatrice locale di progetto, Giulia Menniti, hanno partecipato ai canti ed alle coreografie che hanno reso la marcia più “colorata” del solito. Hanno viaggiato in treno e incontrato gli altri alla fermata del ponte San Giovanni, vicino Perugia, per arrivare ad Assisi sfidando il freddo pungente e la paura della fatica. Ma per tutti loro unanime è stato il commento: “Ne è valsa la pena”.
Per Rossella e Chiara il pensiero di dover percorrere i chilometri previsti (circa ventiquattro da Perugia ad Assisi) procurava una certa ansia, che è stata completamente superata all’arrivo nella piazza della Porziuncola: “La porterò nel cuore, non tutti possono dire di aver partecipato ad un’esperienza unica come questa”, ha dichiarato Rossella. “Il mio carattere chiuso non mi permette di socializzare facilmente. Ma stavolta è stato diverso. Il clima di solidarietà era talmente palpabile che investiva tutti”, ha continuato Chiara.
Per Nadia, invece, l’occasione è stata fondamentale per confrontarsi con ragazzi di altre regioni e altri Paesi: “Conoscere le vite degli altri oltre il Servizio Civile, capire le motivazioni di quanti, come me, hanno scelto di dedicare un anno della propria vita a tale scopo, è stato importante per intravedere anche qual è la mia, di strada – ha spiegato Nadia – Non tutti, infatti, hanno le idee chiare sul proprio futuro. Noi ragazzi del sud ci chiediamo sempre se sia meglio andare via o restare: credo, confrontandomi con gli altri, che preferire la propria “comfort zone” ad un’esperienza fuori dipenda da persona a persona. Personalmente il confronto con gli altri mi ha fatto aumentare il desiderio di uscire dal mio “cerchio” e di fare più cose possibili”.
Lorenzo sapeva già cosa avrebbe trovato alla marcia: un fiume immenso di persone che condividono i valori della pace e della solidarietà, che non si conoscono ma che è come se si fossero visti da sempre, e che senza mai fermarsi lungo il percorso alternano cori e sollevano striscioni, senza differenze di età, estrazione sociale, provenienza. “Mi è bastato osservare quello che stava accadendo attorno a me per rendermi conto di quanto sia ancora indietro dal punto di vista delle esperienze di vita – ha chiarito Lorenzo – Per uno che studia grafica come me è fondamentale frequentare luoghi d’arte come Assisi e aprirsi al mondo. Il confronto è sempre importante per crescere”.
Dello stesso tenore il commento di Rosa ed Elena di Vibo Valentia, che per la prima volta hanno incontrato di persona i loro “omologhi” di Catanzaro (con il rammarico di non aver potuto condividere la stessa esperienza con i ragazzi di Crotone): “Ci eravamo preparate per settimane assieme agli altri CSV, ma “esserci” è stata un’altra cosa. Abbiamo cercato notizie sulla marcia su internet e sui social network, ci siamo divise in gruppi di lavoro, ma ritrovarsi lì tutti insieme è andato ben oltre le aspettative. Non sei mai preparato fino in fondo a vivere emozioni di tale portata”.