Provincia di Cosenza: polemiche sulla Prima Nazionale del film “Vorrei vederti Ballare”
Polemiche a margine della Prima Nazionale del film “Vorrei vederti Ballare” prodotto da Giuseppe Fulcheri con la regia di Nicola Deorsola. A scendere in campo sono i presidenti della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio e della Fondazione Carical, Mario Bozzo che, attraverso un importante contributo finanziario, hanno reso possibile la realizzazione dell’opera.
“Lo hanno fatto –si legge in un comunicato congiunto che sarà inviato anche al produttore del film- nella motivata convinzione che un’opera cinematografica girata interamente a Cosenza e in Calabria rappresenta oggettivamente un veicolo di promozione e di valorizzazione del territorio per la capacità di metterne in evidenza le bellezze naturali e paesaggistiche e la ricchezza delle sue tradizioni storiche e culturali con possibili ricadute positive sul versante dello sviluppo economico. E sotto questo profilo il film non ha deluso. E’, infatti, di sicuro interesse l’attualità delle storie raccontate (anoressia, conflitto generazionale tra genitori e figli,ecc) e di buon livello artistico per la professionalità degli interpreti, per la colonna sonora, per la varietà e la bellezza delle scene e della fotografia”.
“Inaccettabile invece -proseguono i presidenti della Provincia di Cosenza e della Fondazione Carical- è stato il comportamento del produttore e dei responsabili organizzativi che hanno relegato i due principali enti finanziatori (la Provincia di Cosenza e la Fondazione Carical, appunto) in un affollato elenco di soggetti cui è stato riservato indistintamente un frettoloso ringraziamento nei titoli di coda del film e nella comunicazione cartacea che ne ha accompagnato la presentazione della Prima Nazionale svoltasi a Cosenza, presso il Cinema Citrigno il 31 Marzo scorso.
Si tratta di una scelta che tende, nei fatti, a cancellare il ruolo di istituzioni che con impegni finanziari non irrisori hanno contribuito in modo non marginale alla realizzazione dell’opera. E’ assolutamente inammissibile che gli enti finanziatori non siano stati adeguatamente coinvolti, com’era naturale, nemmeno alla Prima Nazionale del film”. “Tanto dovevamo –concludono Oliverio e Bozzo- per amore alla verità e per un dovere di corretta informazione nei confronti dei nostri concittadini”.
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