Tortora. Impianto San Sago. Ferrara (M5s): “Riapertura potrebbe violare direttive Eu”
«La tutela del fiume Noce e della salubrità del mare lungo la costa dell’alto tirreno cosentino fino alle coste lucane rischia di rimanere una chimera».
È quanto afferma l’eurodeputata Laura Ferrara che investe, nuovamente, la Commissione europea circa la regolarità dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito a San Sago nel Comune di Tortora, nel cosentino, e per il quale le associazioni ambientaliste stanno promuovendo una marcia che partirà dalla foce del fiume Noce sino all’impianto.
«Con Determina Dirigenziale del 23/04/2021 il Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata ha espresso parere favorevole di Valutazione di Incidenza, fase di Screening, ai sensi del D.P.R. n. 357/1977, relativamente all’intervento “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non” sito in San Sago del Comune di Tortora, proposto dalla società Co.Gi.Fe. Ambiente srl». È quanto riporta la Ferrara nell’interrogazione inviata alla Commissione europea.
«Tale impianto – continua - è situato a meno di 200 metri dal sito SIC/ZSC IT9210265 «Valle del Noce» nonché nelle immediate vicinanze di una serie di siti inseriti nella rete Natura 2000 ed è lo stesso impianto che giusto qualche anno fa fu interessato da una serie di vicende giudiziarie che portarono al sequestro dello stesso. Appare quindi quantomeno discutibile la scelta della Regione Basilicata “di non ritenere necessaria l’assoggettabilità dell’impianto alla procedura di Valutazione di Incidenza Appropriata (livello II della procedura sancita dall’articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE)” e di non procedere quindi ad una valutazione dettagliata delle categorie di rifiuti da esso trattabili».
Sarà quindi Bruxelles a chiarire se si ritiene necessario procedere, da parte degli enti regionali coinvolti, ad una Valutazione di Incidenza Appropriata e sia stata rispettata la normativa comunitaria in materia di tutela ambientale.
«Mi auguro – conclude l’eurodeputata del Movimento 5 stelle - che la Regione Calabria da parte sua, prima di rilasciare o meno le autorizzazioni necessarie all’eventuale riapertura dell'impianto proceda a svolgere un'istruttoria completa ed approfondita e non superficiale come è stato fatto da parte della Regione Basilicata».