Reggio, arriva il “Reddito di Libertà” per le donne vittime di violenza
Parlano di un “passo avanti sul terreno dei diritti e della civiltà” ma anche di “un incentivo affinché le donne denuncino” Demetrio Delfino e Giuggi Palmenta, rispettivamente assessore al welfare ed alle politiche di genere del Comune di Reggio Calabria, riferendosi al Reddito di Libertà approvato dall’ente e destinato alle donne vittime di violenza.
“È rivolto alle donne vittime di violenza in condizione di particolare vulnerabilità, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza” spiegano gli assessori. “L’obiettivo è quello di contribuire a sostenerne l'indipendenza economica, con riguardo prioritariamente alle spese per assicurare la riacquisizione dell'autonomia personale e abitativa nonché sostenere il percorso scolastico e formativo dei figli e delle figlie minori. L’ammontare del sussidio economico è pari alla misura massima di 400 euro pro-capite su base mensile per un massimo di dodici mensilità”.
“L’intervento, oltre che essere un aiuto concreto ed un incentivo affinché le vittime denuncino, assume una valenza simbolica considerato che arriva a ridosso del 25 novembre, data da non dimenticare perché celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”. ricordano ancora. “Le cronache, purtroppo, sempre più frequentemente, raccontano di quanto siano diffusi comportamenti che mettono a repentaglio la stabilità e l’incolumità di numerose mamme, fidanzate, compagne e figlie, prede di violenze scelerate di chi, spesso e volentieri, approfitta del silenzio delle mura domestiche o non accetta la fine di una relazione per sfogare una rabbia che non ha senso di esistere.
“È obbligatorio, dunque, elevare a sistema ogni misura utile per contenere e reagire ad un’illogicità e ad una barbarie rispetto alle quali nessuno deve e può rimanere indifferente” concludono. “Noi, come sempre, siamo al fianco delle vittime perché condotte abominevoli e scelerate abbiano per sempre a finire”