Riforma Dini, Inca Cgil: “Nostra causa protrebbe dimostrare illegittimità costituzionale”
La causa pilota promosso dall’ufficio legale dell’Inca Cgil Area Vasta di Soverato potrebbe “portare ad un vero e proprio scossone normativo” sulla riforma delle pensioni Dini in vigore dal 1996, profilando addirittura un principio di incostituzionalità. È quanto dichiara in una nota Stefano Vitaliano, in attesa del pronunciamento del Tribunale di Catanzaro.
“Con la Riforma Dini dal primo gennaio 1996 il sistema di calcolo della pensione viene determinato esclusivamente in funzione dei contributi versati nell'arco della vita lavorativa” ricorda l’avvocato Vitaliano. “In tale ambito, particolari condizioni interessano la cosiddetta integrazione al minimo delle pensioni di vecchiaia e dell'assegno ordinario di Invalidità che tuttavia non opera qualora l'interessato non abbia contribuzione versata entro il 31 dicembre 1995".
"Tale norma è fonte di discriminazione fra diverse categorie di lavoratori, basti pensare che coloro che hanno anche solo una giornata lavorativa prima dell’1 gennaio 1996 godono del cosiddetto trattamento di integrazione al minimo, mentre rimane completamente esclusa tutta quella categoria di lavoratori a zero contribuzione prima di tale data” ribadisce concludendo. “La palla passa ora ai giudici della sezione Lavoro del Tribunale di Catanzaro, i quali, verificata la rilevanza ai fini del decidere delle questioni incidentali di costituzionalità, dovranno emettere apposita ordinanza per chiedere il pronunciamento della Corte Costituzionale sul quesito costituzionale”.