Progetto della Sibari-Corigliano-Rossano, Scutellà: «è il Governo garante della nuova strada»
«Il progetto della Sibari-Corigliano-Rossano (CZ388) è un iter corposo e completo per il quale il Governo ha previsto, tramite lo “Sblocca cantieri” prima e con il “Semplificazioni” una procedura commissariale. Il che significa iter burocratici più veloci e rapidi, ancora più rapidi di quanto ad esempio sono stati impiegati per l’opera del Megalotto 3, ma soprattutto una volontà chiara e concreta dello Stato (non di Anas o chicchessia) di realizzare quest’opera. Volontà che è stata ulteriormente reiterata e potenziata grazie anche alla fattiva collaborazione della Regione Calabria che, prima con la compianta Jole Santelli, e oggi con il presidente Roberto Occhiuto hanno chiesto e sostenuto un’ipotesi di variante in raddoppio della Statale 106 su tutto il tratto compreso tra Sibari e Catanzaro». È quanto dichiara la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, ritornando nuovamente sul dibattito apertosi attorno al progetto della Sibari-Co-Ro.
«C’è – precisa la Scutellà - non solo la volontà di fare una strada moderna e sicura ma c’è anche un progetto definitivo in fase di ultimazione, attraverso i rilievi tecnici che si stanno compiendo in questi giorni, che sarà chiuso a breve. I soldi? Forse per la prima volta non sono un problema. Un’opera commissariata (quindi necessaria per lo Stato) avrà la giusta copertura economica una volta definito il progetto definitivo. Questo è lo stato dei fatti, questa è la verità. Che poi può essere interpretata a proprio piacimento ma comunque non cambia la realtà delle cose».
«Per essere ancora più precisi e, spero, definitivamente chiari, - aggiunge la portavoce del Movimento 5 Stelle - la progettazione definitiva dell'opera è stata autorizzata dal Ministero dei Trasporti anche per la variante del tracciato a 4 corsie. Quindi, se il Mit ha dato ok alla definizione di una strada a Categoria B è consequenziale il fatto che abbia intenzione di investire anche economicamente su questa opera. E sono strumentali le posizioni di chi ha voluto travisare forzatamente le parole del sottosegretario Cancelleri. Che non ha mai detto che non ci sono soldi per questo progetto; anzi. Ha detto che i soldi saranno impiegati nei tempi e nei modi opportuni. Anche perché fino a definizione di progetto possono essere stanziati tutti i soldi che si vogliono ma rimarrebbero banconote del Monopoli se poi non si hanno gli strumenti tecnici per spenderli. Come è successo in passato, quando questo territorio è stato imbottito di illusioni in cambio di nulla. Ecco perché preferirei che qualcuno si incazzasse con chi ha lasciato i cittadini di quest’area con un pugno di mosche in mano – l’esempio del Megalotto 8 e 9 è eclatante – e non con chi, invece, su questo nuovo progetto, più consono, reale, funzionale e sostenibile, ci sta mettendo la faccia quotidianamente».
«Ho letto, poi, - prosegue la deputata - che la proposta progettuale oggi in definizione, l’unica realmente realizzabile, sarebbe “irricevibile”. Mi chiedo da quale punto di vista? Secondo quale criterio? Per quale tipo di impatto? Il tracciato passa tutto in fascia di rispetto ferroviaria e zone agricole. Non è incompatibile rispetto ai tanti vincoli che insistono sul territorio. Perché dovrebbe essere irricevibile? Tra l’altro, mi consta che lo stesso sindaco di Corigliano-Rossano abbia dato l’ok per iscritto alla proposta progettuale su tutto il tracciato fuorché le varianti degli scali di Corigliano e Rossano sui quali sono state proposte nuove soluzioni. Ci sono interessi per la comunità che vengono a ledersi e non lo sappiamo? Anzi mi risulta che nelle proposte migliorative il progetto preveda una riqualificazione urbana di aree fortemente degradate. Quali vincoli tecnici, ambientali, paesaggistici, geologici, geotecnici, idraulici, topografici, strutturali, di collegamento con il tessuto urbano, lede il tracciato proposto tanto da renderlo irricevibile? Ma ammesso che ci fossero quali sono le alternative che si propongono, che siano tecnicamente perseguibili secondo il presupposto della sostenibilità? E sia chiara una cosa, ammesso che sia probabile un cambio ai vertici dell’Anas, questo non cambia nulla rispetto alla proposta progettuale e alla volontà che il Governo nazionale e anche quello regionale hanno espresso chiaramente verso la realizzazione di una nuova strada a 4 corsie, che non può prevedere il raddoppio del tracciato esistente e nemmeno la realizzazione di una strada collinare perché non sostenibile sia nel quadro economico ma che soprattutto è irrealizzabile per il forte impatto ambientale che avrebbe. Quindi – conclude Scutellà - chiarita questa cosa rinnovo l’invito alle istituzioni locali ad essere quanto più collaborative, costruttive e protagoniste nell’impegno alla realizzazione di una nuova strada che rappresenta la vera e grande opportunità per questo territorio di uscire dall’isolamento».