Catanzaro. Grande partecipazione alla presentazione dei libri di Capicotto e Gigliotti
Grande partecipazione sabato 18 dicembre alla presentazione dei libri “I miei eroi” e “L’anno più bello” rispettivamente di Ferdinando Capicotto e Pier Vincenzo Gigliotti. All’evento era presente l’assessora allo sport, Lea Concolino, che, dopoa ver fatto gli onori di casa, ha aperto l’appuntamento culturale, sottolineando come la squadra delle Aquile sia un patrimonio della comunità, un simbolo per l’intera città. L’assessore ha ricordato alcuni aneddoti della sua vita, portata allo stadio sin da piccola. Concolino ha, inoltre, svelato di aver conosciuto suo marito proprio sugli spalti del “Ceravolo”.
I due volumi, quelli di Capicotto e di Gigliotti sono editi “La Rondine” di Gianluca Lucia che ha puntato l’attenzione su come i libri possano rappresentare un simbolo ed un mezzo per avvicinare le nuove generazioni ai colori giallorossi.
Aquile rappresentate dall’ospite d’eccezione dell’evento, Massimo Poggi, vice presidente del Catanzaro 2003-2004, raccontato dal testo di Capicotto. “Un parto gemellare”, con queste parole l’ex numero due dell’US, che aveva in Claudio Parente il presidente, ha definito la promozione in Serie B conquistata in quella stagione. Salto di categoria indicato come cavalcata trionfale ma, che Poggi, ha ritenuto opportuno evidenziare l’equilibrio di quel campionato contraddistinto da un forte equilibrio e da un testa a testa esaltante con il Crotone concluso soltanto all’ultima giornata.
L’allora vice presidente ha rivelato anche alcuni aneddoti, sottolineando l’unità di quello spogliatoio. Ad esempio, Massimo Poggi, ha raccontato ai presenti la vigilia della trasferta contro il Giulianova, una notte di trambusto con i tifosi degli abruzzesi che hanno disturbato, in particolar modo, il loro ex calciatore Fabrizio Ferrigno, compianto capitano di quel Catanzaro. L’evento culturale è stato introdotto e moderato dalla giornalista Rosita Mercatante che ha coinvolto, a turno, i due autori dei volumi. Testi con le proprie peculiarità e differenze.
“L’anno più bello” di Pier Vincenzo Gigliotti può essere definito un viaggio nel tempo e nello spazio. Un libro che riporta all’inizio degli anni Ottanta sui Tre Colli spirava un vento impetuoso di passione, di speranza e riscatto. Come sottolineato dall’autore a dicembre 1981 Sampdoria, Torino, Inter e Catanzaro si qualificarono per le semifinali di Coppa Italia. La squadra calabrese condivideva la possibilità di giocarsi il penultimo atto della competizione nazionale insieme a compagini di città come Genova, Torino e Milano. Si trattava di un evento sportivo a cui affidare le proprie aspettative di cambiamento. Alla squadra della propria città che militava nella massima Serie era stata affidata dai catanzaresi, se non da tutti i calabresi, la missione del riscatto sociale al cospetto delle grandi potenze del Nord.
Ma Gigliotti ha evidenziato ai presenti che le vicende calcistiche fanno solo da sfondo a quelle dei protagonisti, adolescenti alle prese con i primi amori, con le prove di amicizia, con le speranze e i sogni da realizzare mentre si affacciano ad un futuro imprevedibile e inconsapevolmente assistono al timido ingresso della tecnologia nella propria vita: il primo personal computer Commodore 64, il primo telefono senza fili Motorola. Strumenti che da lì a qualche anno avrebbero cambiato la vita di tutti. Un racconto semi-autobiografico che ha come pubblico privilegiato i giovani. L’obiettivo perseguito dall’autore, infatti, è quello di consegnare ad una generazione apparentemente distante da quell’epoca, i suoi ricordi più belli in quanto si tratta di un patrimonio prezioso da cui attingere stimoli, insegnamenti e speranza.
“I miei eroi” di Ferdinando Capicotto, invece, ci proietta a vent’anni dopo rispetto al volume di Gigliotti. Non si parla più dei fasti della Serie A ma è un Catanzaro che è stato ripescato in Serie C1 Girone B e, in modo fantascientifico come ha definito Massimo Poggi, ottenne la promozione in Serie B al culmine di un campionato incredibile. “Una stagione che ha trasmesso delle emozioni indescrivibili e in più di una circostanza mi ha fatto piangere. Non si possono non definire eroi quei calciatori, dal portiere Lafuenti al finalizzatore Re Giorgio Corona, passando per tutti i calciatori e mister Braglia”, ha dichiarato l’autore catanzarese spiegando la motivazione del titolo. Capicotto, alla sua quarta pubblicazione, dopo una trilogia di fantascienza, ha raccontato le difficoltà nel conciliare due ruoli, quello del tifoso e quello del giornalista aggiungendo che il volume è adatto non solo agli appassionati di calcio ma a chiunque abbia voglia di sognare. La stagione è descritta con dovizia di particolari, di dati statistici in una vera e propria cronistoria di quel campionato terminato con la promozione in Serie B conquistata sul neutro di Ascoli contro il Chieti, davanti a circa sedici mila tifosi giallorossi.
Torneo esaltante ricordato anche dalle parole dell’assessore Concolino, allora studentessa universitaria e dall’editore Gianluca Lucia. Un’annata aperta e chiusa da Giorgio Corona contro Vis Pesaro e neroverdi; in mezzo tantissime emozioni descritte da Capicotto a cui sono rimasti impressi i gol del bomber siciliano contro il Lanciano, oppure la rete da centrocampo di Fabrizio Ferrigno contro la Sambenedettese.
Partita giocata di Sabato Santo, proprio come quel Catanzaro-Inter del 1982 atteso e raccontato da Pier Vincenzo Gigliotti. Passione nei confronti dei colori giallorossi che entrambi gli autori hanno augurato possa coinvolgere e travolgere al più presto le nuove generazioni.