A Lamezia il recital di Mauro Nigro su Bruce Springsteen

Catanzaro Tempo Libero

Si chiama “Nato in una città di morti – Io & Bruce Springsteen”, il recital dall’impronta semi-autobiografica che andrà in scena al Vinyl Live Club di Lamezia Terme giovedì 30 dicembre, alle 22.

Pochi artisti, nella storia della pop music, sono stati in grado di creare un forte senso di empatia con l’ascoltatore come Bruce Springsteen, un archetipo americano capace di legare il rock’n’roll e il folk, Elvis e quella coscienza sociale incarnata dal Greenwich Village, da Woody Guthrie a Bob Dylan. Ma anche il New Jersey e la vita in un comune del cosentino di 35mila abitanti.

Così Mauro Nigro, regista e cantautore, ha deciso di portare in scena la sua via legata a un doppio filo con la poetica di Springsteen, dall’epica cinematica e l’apologia della fuga di Born To Run all’impietoso confronto con l’età adulta di Darkness On The Edge Of Town e The River, passando per la fine dell’american dream di Nebraska, i cui fantasmi continuano ad aleggiare, seppur ben nascosti, sul bestseller Born In The U.S.A. Ma sono solo alcune delle tappe cruciali raccontate da Nigro in “Storie e canzoni, musica e parole per un’intensa indagine sul potere salvifico della musica.

Nigro "incontra" Bruce Springsteen. Un colpo di fulmine improvviso che lo porterà a volerne sapere sempre di più sul cantante. Scoprendo che un tipo cresciuto a migliaia di chilometri di distanza sentiva le cose allo stesso modo in cui le sentiva l'illustre sconosciuto, come se raccontasse la vita di quello sconosciuto, nonostante Bruce fosse nel Jersey e Mauro a Rende, in provincia di Cosenza. Finendo per trovare, in Springsteen, risposte, segreti e indicazioni su come affrontare quella cosa difficile che si chiama vita.

Mauro, l'illustre sconosciuto, è cresciuto, diventato un adulto, suo malgrado. Si ritrova a raccontare le canzoni di Springsteen, i successi mainstream vituperati, le rarities e i bside, che l'hanno accompagnato. Come sono nate. Come non se ne siano mai andate. Come, ancora oggi, più di una volta, gli abbiano salvato la vita da quella "città di morti" che è, alla fin fine, la vita.