Lamezia. Il Masci 4 del Carmine al servizio dei bisognosi nel periodo della pandemia
Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani ( Masci 4) della Parrocchia della Beata Vergine del Carmine di Lamezia Terme si è messo al servizio dei bisognosi con impegno , amore e spirito di sacrificio per contribuire a fronteggiare il grave evento della pandemia che ha ripreso a diffondersi in Calabria, nelle altre regioni d’Italia e in tutto il mondo con grande celerità. Infatti fin dall’inizio della pandemia è rimasto accanto ai sofferenti, alle persone fragili e con disabilità e nel contempo ha offerto la sua disponibilità al personale medico e ai pazienti durante le campagne vaccinali.
Tutti i componenti del Masci 4, guidati dal magister Franco Muraca e spiritualmente dall’assistente ecclesiastico-parroco don Pino Latelli, sollecitati dal dottor Giuseppe Caparello, anch’egli componente del Masci, hanno aderito immediatamente alla campagna delle somministrazioni dei vaccini anti-Covid e a quella anti-influenzale tenute rispettivamente sia presso la Casa Canonica della parrocchia, sia a quelle che tutt’ora si tengono presso il Centro Vaccinazioni nella sede di Lamezia Terme (ex ospedale cittadino di colle Sant’Antonio) del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro diretto dal dottor Giuseppe Caparello che nei giorni scorsi ha ricevuto il “Premio Ippocrate 2021”.
In un momento di grande paura, soprattutto per i più anziani e vulnerabili, il lavoro svolto dal Masci, a titolo completamente gratuito, è stato prezioso durante tutte le fasi di vaccinazione. I membri del Masci hanno tranquillizzato e messo a loro agio coloro che si dovevano vaccinare con un garbato e premuroso servizio di accoglienza; hanno aiutato le persone in difficoltà nella compilazione dei moduli; hanno offerto loro un servizio di accompagnamento nelle stanze allestite a sale vaccini.
La Comunità del Carmine esprime al Masci 4 la sua riconoscenza per aver alleviato le sofferenze di tante persone prestando un servizio di volontariato che Papa Francesco, il 28 giugno del 2000 prima dell’Angelus, ha definito «una delle cose più grandi che ha la società italiana», ricordando il lavoro svolto dai volontari durante la pandemia di coronavirus e quanti hanno perso la vita.
«Tante persone - ha commentato don Pino Latelli - in questo periodo difficile si sono messe per amore verso Gesù e verso il prossimo al servizio degli altri e si sono sacrificati per aiutare coloro che hanno e hanno avuto bisogno in questa pandemia. Ringraziando il Signore abbiamo avuto tantissimi esempi di medici, infermieri, personale sanitario altruisti, generosi che hanno rischiato e anche dato la propria vita. Dobbiamo esprimere gratitudine - ha concluso - verso chi si prende cura delle necessità soprattutto dei più fragili e vulnerabili. Al Masci 4 la riconoscenza doverosa e pubblica della Comunità del Carmine e della Città di Lamezia Terme che ha contribuito a fronteggiare l’evento grave della pandemia con impegno, con amore per gli altri e con spirito di sacrificio».