Strada del Petilino, Legambiente: “Ci sia più attenzione verso le risorse”

Crotone Attualità

"Il Circolo Legambiente Valle Tacina, all’indomani della inaugurazione della Strada del Petilino (LEGGI), vuole prima di tutto dare merito a tutti coloro, in primis il comitato di Diritto al Mare, che per un ventennio hanno portato avanti il bisogno di rompere l’isolamento dell’Alto marchesato crotonese e il disagio nel raggiungere la città di Crotone. Il Circolo, però, vuole anche sottolineare il demerito per una errata risposta tecnico-politica, ad una giusta esigenza". Questo il tenore del comunicato diffuso dal circolo di Legambiente.

"Un’opera che non risolve assolutamente il problema dell’isolamento delle aree montane del petilino e del progressivo spopolamento, già avvertito dalla ex Comunità Montana della Presila Catanzarese che nei primi anni ’80 proponeva una strada pedemontana, rilanciato, negli ultimi anni, con il progetto preliminare della nuova S.S. 106, il tratto tra Simeri Crichi (Catanzaro) e Passovecchio (Crotone). Altra proposta alternativa potrebbe essere una strada di collegamento con la SS 107, la Crotone - Cosenza" spiegano dal circolo, che ricordano come tali problemi fossero stati già sottolineati nei primi anni 2000. "I tecnici evidenziarono delle possibili problematicità legate alla natura dei terreni attraversati, di natura argillosa, suscettibili a scivolare. Un territorio che ricade, gran parte, nel comune di Cutro che è caratterizzato da un’alta incidenza di frane, alla fine degli anni '70 un esteso fenomeno franoso interruppe il tracciato stradale di collegamento alla SS106. Viste le caratteristiche geomeccaniche del sedime stradale occorre un'attenta valutazione dell'impatto del traffico pesante sulla nuova arteria".

"Il completamento della strada è stato un atto dovuto, per i tanti bisogni delle comunità dell’Alto marchesato crotonese, con un iter realizzativo travagliato, che ha portato ad allungare i tempi e i costi, intorno ai 20 milioni di euro" concludono. "La lezione che si può trarre dalla vicenda è che le scelte future siano più attente. L’invito alla Provincia di Crotone, ai nuovi di amministratori, è quello di avere una visione più ampia, al di là dei bisogni dei singoli campanili, un uso più attento delle risorse che si potranno avere per la rete viaria provinciale".