Giorno del Ricordo, Bruni: “Negazionismo male che avvelena i nostri tempi”
"Mettere in dubbio dolorose tragedie che hanno segnato la nostra epoca è un’operazione diabolica per nascondere la follia e la cattiveria che il genere umano ha messo in atto nel corso dei secoli". Lo afferma in un comunicato Amalia Bruni, in occasione del Giorno del Ricordo.
"Le foibe rappresentano un’altra pagina tragica della nostra storia, per molto tempo ignorata o addirittura negata, ma le famiglie che hanno vissuto le atroci sofferenze che gli italiani d’Istria, della Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi del maresciallo Tito, non dimenticheranno mai. E noi insieme a loro" afferma la Bruni. "Il nostro pensiero commosso va ai familiari di migliaia di italiani che si trovarono, loro malgrado e senza nessuna colpa, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, a passare dal regime del nazifascismo a quello del comunismo".
"Decine di migliaia di italiani, esuli, furono cacciati, perseguitati, respinti, torturati, trucidati e gettati nelle fosse carsiche, follia del genere umano. Fu messa in atto una sorta di pulizia etnica che colpì in modo violento una popolazione inerme e senza colpe" prosegue. "È doveroso rivolgere alle vittime di queste atrocità, ai profughi, ai loro discendenti un pensiero affettuoso e commosso".
"Dovremo ricordare per sempre le loro sofferenze perché diventino un avvertimento indelebile contro le ideologie e i regimi totalitari che, per i motivi più svariati, in nome della superiorità dello Stato, di una parte politica o di un ideale, opprimono e reprimono le minoranze e schiacciano i diritti della persona" conclude. "Mai più tragedie come questa. Non finiremo mai di chiedere perdono a chi le ha ingiustamente e immotivatamente subite".