Regionali, Amalia Bruni scioglie la riserva: sarà lei la candidata per il centro-sinistra

Calabria Politica

Ho deciso di partecipare per innescare un riscatto, cambiando l’assioma secondo cui tanto è inutile provarci”. Così la scienziata e ricercatrice lametina Amalia Cecilia Bruni (QUI) avrebbe sciolto le riserve in merito alla sua candidatura alle prossime elezioni regionali.

Candidatura annunciata pochi giorni fa (QUI) e che avrebbe trovato un ampio sostegno non solo da parte dei promotori - Partito Democratico e Movimento 5 Stelle - ma anche nel resto della coalizione di centro sinistra.

Non vi chiedo di essere solo coalizione ma di sentirci squadra. Da sola non potrei andare da nessuna parte” ha affermato la Bruni all’Ansa, dicendosi consapevole di trovarsi di fronte ad un “cammino difficile.

“Forse noi vedremo pochi risultati, ma se serve a innescare un cambiamento va bene perché i cambiamenti sono culturali e sulla cultura ci vuole tempo” dichiara ancora al termine di un incontro online durante il quale ha sciolto ufficialmente la riserva.

IL PROGRAMMA

Bruni ha quindi inviato un comunicato stampa nel quale delinea il programma che intende seguire e perseguire in questa lunga estate elettorale.

L’impegno primario è riportare i giovani a lavorare in Calabria, abbiamo bisogno di ringiovanire la nostra società e ridare fiducia nel domani. Abbiamo bisogno di aprire per le nostre Università strade privilegiate in Calabria per i nostri giovani laureati”, scrive Bruni.

“E la nostra sicurezza - aggiunge - riparte indiscutibilmente dalla possibilità di garantire una altissima qualità della salute nel nostro territorio, con un efficace impegno ambientale che dobbiamo perseguire con una estenuante forza di cambiamento, ma anche con la riorganizzazione ed un efficientamento delle funzioni sanitarie nel complesso quadro geografico della Calabria”.

Altro punto La riorganizzazione dei trasporti, una nuova rete di cooperazione agricola e poi la condivisione con i Comuni “ai quali - afferma Bruni - dobbiamo fornire una efficace infrastruttura progettuale ed operativa se vogliamo che vadano davvero avanti sono le altre questioni imprescindibili del nuovo corso che dobbiamo perseguire”.

Ed ancora, l’informatizzazione e le reti “saranno la nuova risorsa che la Calabria dovrà giocare fino in fondo. L’utilizzo costante delle risorse del Recovery Fund italiano a noi dedicato sarà la scommessa dei prossimi 5 anni. Inutile dire che – continua la candidata - dovremo attrezzarci alla bisogna perché oggi le condizioni organizzative della Calabria non ce lo consentono. Per questo ci servono le migliori risorse umane e la più efficiente riorganizzazione possibile”.

Inoltre, “non ci potrà essere spazio per personalismi e prime donne, pennacchi e fantasie ma sarà con l’impegno condiviso che potremo aiutare la Calabria a risalire da questa profonda difficoltà. La prima cosa che chiedo oggi a tutte le donne e gli uomini del centro sinistra ma anche a tutti i cittadini Calabresi pertanto - conclude Bruni - è di ricominciare a volersi bene, riducendo la conflittualità e riprendendo la strada virtuosa del rispetto della persona ed ancor di più il rispetto per tutto il nostro territorio”.

CHI È LA CANDIDATA

Amalia Bruni, lametina, presidente della SinDem, la Società Italiana di Neurologia delle Demenze, collabora con le università calabresi e guida da venticinque anni il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, presidio sanitario di livello internazionale.

Inoltre, ha collaborato con il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini e fu lei ad individuare, insieme ad un team internazionale, il gene responsabile della malattia di Alzheimer.

Una scoperta che l’ha proiettata sul palcoscenico mondiale della ricerca scientifica in ambito sanitario, ma nonostante le proposte di collaborazione provenienti dai migliori centri di ricerca esteri non ha mai voluto abbandonare la Calabria, preferendo condurre il suo lavoro e suoi studi a Lamezia Terme, coinvolgendo numerosi giovani calabresi.

Negli ambulatori del nosocomio Giovanni Paolo II di Lamezia, grazie al suo impegno sono state curate oltre tredici mila persone affette da demenza, molte delle quali provenienti da fuori regione.

(ultimo aggiornamento 20:35)