Regionali, Bruni: “E’ un secondo posto, non una sconfitta. Ha vinto l’astensionismo”
Non parla di sconfitta Amalia Cecilia Bruni, candidata alla Regione del centro sinistra. Parla invece di “un secondo posto” e assicura di voler rimanere tra gli scranni del consiglio per fare opposizione. “Non intendo mollare, ma voglio continuare a lavorare per il territorio”.
Bruni, secondo i dati dell’Interno, ha ottenuto 82.452 voti per il 27,33% delle preferenze, a differenza di Roberto Occhiuto al quale sono andati 167.673 voti (55,58%) (QUI).
E “ricucire il rapporto tra la politica e i cittadini”, quel rapporto che sembra essere venuto meno con dati di affluenza molto bassi. “In queste elezioni – ha continuato Bruni – ha vinto il partito dell’astensionismo. Non si è riusciti a convincere i calabresi a votare”.
E bruni lamenta la mancanza di tempo: “per me non è stato semplicissimo farmi riconoscere in ambiti tanto diversi dal mio. Sentivamo la voglia di cambiamento tra chi era vicino a noi, ma da contrastare c'erano il centrodestra e soprattutto chi non si è recato alle urne. La nostra non è stata una deblacle, ma dobbiamo colmare un gap con il territorio non limitandoci a un mese di campagna elettorale”.
Parte dunque da qui l’impegno di Bruni come rappresentante dell’opposizione. E parte in un periodo che vive ancora l’emergenza Covid-19, quell’emergenza che per la candidata del centro sinistra ha influito sulla partecipazione. “Dobbiamo leggere il dato anche nel contesto dell’emergenza sanitaria. La popolazione è preoccupata, ha perso il lavoro, vive difficoltà economiche”.
Certo per Bruni la mancanza dell’elettorato è “storica”, ma dopo questa tornata intende “lavorare per intercettare i bisogni della popolazione”.