Al Teatro Cilea arriva il “Grande Evento per la Pace”
Mostrare vicinanza al popolo ucraino, pensare a queste donne, a questi bambini, non solo ora nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. È questo l’obiettivo del Grande Evento per la Pace, che si terrà il prossimo 8 maggio presso il Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. L’evento è promosso dal Comitato per i bambini e le madri dell’Ucraina, dal Comune di Reggio Calabria e dalla Fondazione Mediolanum Onlus e vedrà la partecipazione di 90 artisti che si esibiranno dal vivo sul palco per sensibilizzare alla raccolta fondi che sarà destinata ai profughi giunti in città e a costituire una dote per i più piccoli. Fondazione Mediolanum Onlus inoltre raddoppierà i primi 5.000 euro raccolti, con l’obiettivo di sostenere più nuclei mamma-bambini.
L’accoglienza portata avanti in questi due mesi è stata una risposta concreta alla drammatica situazione che vivono tanti bambini che con le loro mamme stanno scappando dalla guerra e non può arrestarsi adesso. I dettagli dell’iniziativa di beneficenza saranno resi noti dall’avvocato Lucia Lipari, portavoce del Comitato per i bambini e le madri dell’Ucraina, dall’assessore Lucia Nucera e dall’assessore Irene Calabrò per il Comune di Reggio Calalabria, dal dottor Alfonso Faccioli per Fondazione Mediolanum Onlus, dalla dottoressa Teresa Timpano, che come Scena Nuda sta curando il coordinamento artistico dell’evento.
Il comitato si è costituito su iniziativa del centro Comunitario Agape, referente la vicepresidente Lucia Lipari, ed è composto dalle parrocchie del Crocefisso e di sant’Agostino, rette da don Marco Scordo e da Padre Gabriele Bentoglio, dall’associazione Ulysses di Marisa Cagliostro, dal Banco Alimentare di Giuseppe Bognoni, dalla coop Demetra di Cristina Ciccone, dai Medici del Mondo con Alberto Politi, dai Patronato della Cigl con Mimma Pacifici e della Cisl con Federica Sgrò e con la compagnia Teatrale Scena Nuda di Teresa Timpano. Grazie a questa alleanza sono state già accolte presso famiglie o in alloggi messi a disposizione dalla generosità di privati, oltre 15 famiglie.
Il metodo scelto è quello dell’accoglienza diffusa che sta facendo leva su progetti familiari personalizzati che prevedono: l’individuazione di un volontario-tutor quale punto di riferimento della famiglie accolta sia per le necessità quotidiane che per il raccordo con enti ed istituzioni; il reperimento di alloggi dove ospitare i minori con le loro mamme prevedendo la copertura delle spese delle utenze, di eventuali lavori di adattamento, di acquisti di quanto necessario; la programmazione di attività di sostentamento (vitto, vestiario, medicine per i minori, ecc), inserimento scolastico, cure sanitarie e sostegno psicologico, accesso ad attività sportive; l’assistenza legale ed il raccordo con i Servizi sociali Comunali, Questura, Asp e il Tribunale dei Minori; corsi di alfabetizzazione per i minori e le mamme e collaborazione con mediatori linguistici e culturali.