Imprenditoria sempre più “rosa” in Calabria, presentato rapporto

Reggio Calabria Attualità
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La Fondazione Bellisario, ente per lo studio e la progettazione di interventi per l'imprenditoria e il management femminile, e la Camera di Commercio di Reggio Calabria hanno presentato oggi "Donna e' impresa. Il volto delle imprese femminili a Reggio Calabria", il rapporto che fornisce un quadro completo dell'imprenditoria femminile nella provincia calabrese dal 2006 al 2010. L'indagine e' stata illustrata e discussa nel corso dell'incontro "Le imprese femminili nel sistema economico calabrese. Scenari territoriali, dinamiche ed esperienze a confronto", organizzato dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria e dalla Delegazione Calabria della Fondazione Marisa Bellisario. L'iniziativa, che e' stata l'occasione per un confronto su tendenze, esperienze e scenari di sviluppo del "fare impresa" al femminile. "Le donne oggi si mettono in proprio, non aspettano piu' il posto fisso. Sono piu' attente, piu' tenaci degli uomini; vogliono ottenere risultati. Esistono alcuni settori che sono ancora baluardi maschili, come la rappresentanza sindacale e in essi la partecipazione femminile deve essere sicuramente maggiore" ha dichiarato Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria alla apertura dei lavori coordinati da Antonella Naim, vicepresidente Delegazione Calabria della Fondazione Marisa Bellisario. E per ripartire "e' fondamentale il terziario, un settore dove le imprese femminili sono in crescita. La politica deve mettere in atto strategie per promuovere lo sviluppo dell'imprenditoria femminile sostenendone l'affermazione negli ambiti sociali ed istituzionali" ha affermato Roberta Caldovino, presidente del Terziario Donna della Confcommercio della provincia di Reggio Calabria e responsabile provinciale della Delegazione Calabria della Fondazione Marisa Bellisario. Il rapporto e' stato illustrato da Monica Onori, Divisione Sviluppo Imprese e Territorio di Retecamere, la societa' delle Camere di Commercio italiane che si occupa dei progetti integrati per lo sviluppo. Al 31 dicembre 2010 le imprese femminili calabresi sono 45.236. Reggio Calabria e' la provincia dove la presenza imprenditoriale femminile e' piu' incisiva: le aziende rosa sono piu' di 13.000 e rappresentano il 26% del sistema produttivo locale, a fronte del 23,4% del dato medio nazionale. Per quanto concerne la forma giuridica, le imprese femminili sono prevalentemente ditte individuali (73%). Seguono le societa' di persone (15%) e le societa' di capitale (9%). Su scala provinciale, la ditta individuale e' la forma che registra i valori piu' alti a Reggio Calabria (74,7%), a Crotone (75,2%) e a Vibo Valentia (74,9%); la societa' di persone presenta valori consistenti (Reggio Calabria e Catanzaro 15,5%; Cosenza 15,8%), ma inferiori alla media nazionale (22,6%); la societa' di capitale raggiunge valori superiori alla media regionale (8,8%) solo a Cosenza (10%) e a Catanzaro (9,8%). L'incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese (tasso di femminilizzazione), su scala regionale, e' piu' incisiva per le societa' di persone (29,7%). Seguono le ditte individuali (26,4%), le Altre Forme e le societa' di capitale, (rispettivamente 17,2% e 15,9%). In tutte le province calabresi i dati evidenziano che, tra il dicembre 2009 e il dicembre 2010, le societa' di capitale registrano un incremento del tasso di femminilizzazione piu' consistente rispetto a quello medio nazionale (4,1%): dal +6,8% di Cosenza al +14,4% di Vibo Valentia, al +7,8% di Reggio Calabria. Le societa' di persone presentano invece una crescita piu' contenuta, con un trend che oscilla tra il +0,4% di Vibo Valentia e il 3,4% di Reggio Calabria. Se le ditte individuali hanno una leggera flessione (-0,2%), le Altre Forme registrano un incremento in tutte le province: +9,8% a Vibo Valentia; +9,4% a Catanzaro, +6,4% a Reggio Calabria; +4,1% Crotone; +1,5% Catanzaro. Il settore su cui punta la maggior parte delle donne imprenditrici e' il commercio dove la quota regionale raggiunge il 34,6%, registrando oltre 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale (29,1%). Su scala provinciale i valori piu' alti sono a Catanzaro (37,8%) e a Reggio Calabria (37,7%), mentre a Crotone e Cosenza la percentuale e' piu' vicina alla media nazionale (rispettivamente 30,8% e 31,8%). Seguono l'agricoltura, dove la quota di imprese rosa supera di quasi 3 punti percentuali la media nazionale (17,6%), e le attivita' dei servizi alloggio e ristorazione dove la percentuale di imprese femminili, a livello regionale (8%), e' piu' alta di quella delle imprese non femminili (5,5%). Diversi i dati per il settore costruzioni, dove le imprese femminili non superano il 5% del totale regionale delle aziende capitanate da donne. Le uniche due province calabresi a registrare dati piu' alti della media nazionale femminile del settore (4,5%) sono Crotone (5,3%) e Cosenza (5%). Il tasso di femminilizzazione indica una propensione delle imprenditrici calabresi a scegliere attivita' legate alla "cura" delle persone e del loro benessere. Su scala regionale, infatti, il tasso piu' elevato si registra nei settori Altre attivita' di servizi (43,4%), Sanita' e assistenza sociale (39,7%) e Istruzione (36,4%). I dati evidenziano anche un orientamento verso il terziario avanzato (Attivita' finanziarie e assicurative, e Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto) che registrano valori (rispettivamente 26,8% e 30,8%) piu' alti rispetto a quelli nazionali (rispettivamente 22,7% e 30,2%). Durante l'incontro sono stati presentati casi di successo di imprese femminili. Giuseppina Meliado' Capua, e' uno dei primi casi di managerialita' femminile in Calabria. Oggi e' presidente onorario della sua azienda "Capua 1880", che produce e vende essenze agrumarie. "Trent'anni fa sono diventata amministratore unico di questa societa' che esporta il 100% della sua produzione in tutto il mondo: dalla Cina all'India, al Sudafrica. In quel periodo erano rarissime le donne imprenditrici, soprattutto in Calabria, mentre nel resto mondo era normale incontrare donne manager. E il confronto con queste donne mi ha aiutato moltissimo nel mio lavoro. Nell'organico dell'azienda oggi vi sono 20 donne altamente qualificate, che io chiamo "le mie ragazze"". Dorota Pyrlik, amministratore unico di "Vetri Preziosi", e' un esempio di imprenditoria femminile straniera in Calabria. La sua azienda, specializzata nella produzione artigianale e artistica del vetro e della ceramica, e' nata nel 2003 grazie alla legge 215. Ha ottenuto il contrassegno di origine e qualita' della Regione Calabria e, oggi, fornisce anche Christian Dior. "Essere donna imprenditrice non e' facile, e per di piu' straniera, ha dichiarato la Pyrlik . Per avere successo sono importanti la meritocrazia e l'affermazione delle pari opportunita', due ambiti ancora poco sviluppati non solo in Calabria, ma anche in Italia. Inoltre e' fondamentale fare rete, promuovere il dialogo e la cooperazione, non solo tra imprese ma anche tra imprese e istituzioni. "Sono sola e parto da sola" diceva Marisa Bellisario. Io dico "sono sola ma non parto piu' da sola"". Elvira Leuzzi, critica e storica dell'Arte, docente all'Accademia di "Belle Arti" di Reggio Calabria, e' oggi imprenditrice agricola, presidente del comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio e componente del coordinamento nazionale Donne Impresa di Coldiretti. "Dai dati e' emerso che il 28% dell'imprenditoria femminile e' nel settore agricolo, un settore difficile soprattutto oggi, in quanto si opera in un mercato senza regole. Per questo le donne imprenditrici di Coldiretti hanno intrapreso politiche per salvaguardare il prodotto alimentare e garantire la sua tipicita' italiana e la sua genuinita'. La presenza femminile negli organismi decisionali di Coldiretti e' ancora scarsa, ma credo che dietro un patriarcato ufficiale via sia un matriarcato ufficioso".