Ospedale Lamezia, Bruni: “Situazione al collasso. Indispensabile intervento urgente e coordinato”

Catanzaro Salute

“L’Ospedale di Lamezia è allo stremo, il personale sanitario ridotto all’osso non ce la fa più a gestire l’enorme mole di lavoro che quotidianamente si trova di fronte. Sono giorni e giorni che mi giungono lamentele e denunce in specie dal Pronto Soccorso per casi che devono attendere tempi lunghissimi”.

La denuncia arriva da Amalia Bruni, leader dell’opposizione nel Consiglio Regionale della Calabria, che puntualizza comunque come i medici in servizio continuino “a fare stoicamente il loro dovere” ma che vi sia purtroppo nel nosocomio una “assoluta carenza di personale” che manchino strutture “moderne e funzionali”.

“Liste di attesa lunghissime e visite saltate perché non c’è tempo. Mi hanno riferito di una signora anziana affetta da Alzheimer – sbotta ancora Bruni - che ha dovuto attendere su una sedia a rotelle un tempo inaccettabile per una paziente così fragile con i familiari disperati che non sapevano come intervenire”.

Secondo la consigliera regionale le condizioni dell’ospedale non sarebbero “degne di strutture dove si curano i malati. C’è sporcizia, trasandatezza, carrozzine per disabili da terzo mondo, spazzatura anche in pronto soccorso e la drammatica vicenda delle ambulanze che arrivano dopo ore e spesso senza medico”.

“La situazione è complicata, lo diciamo da molto tempo, e l’estate con l’arrivo dei turisti naturalmente si aggrava” sottolinea Bruni che si rivolge al Presidente Roberto Occhiuto per rammentargli come “gli ospedali per funzionare hanno bisogno di medici, infermieri, OSS, personale amministrativo” che se mancano questi o sono in numero non idoneo “la struttura non potrà assolvere alle sue funzioni

“Lei, insieme al Commissario Lazzaro ha autorità e disponibilità per risolvere il problema. Ci dica solo come intende muoversi, siamo disponibili ad offrire tutto il nostro aiuto ma evitiamo in futuro scene della disperazione per pazienti e famiglie e cerchiamo di rendere dignitosi i nostri luoghi di cura”, conclude la consigliera regionale.