Telemedicina nelle aree interne, la buona sanità del Reventino un caso di studio europeo

Catanzaro Salute

L’unità di Cure primarie del Reventino, a Decollatura, nel catanzarese, è un “buona pratica” di sanità in Calabria ed è stata sotto osservazione internazionale nell’ambito di Adrion, uno dei programmi di cooperazione transnazionale 2014-2020 cofinanziato dall'Unione Europea con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (con una disponibilità finanziaria di 83,467 milioni di euro oltre a 15,7 milioni di fondi IPA).

Lo scopo più complessivo di Adrion è quello di promuovere lo sviluppo economico e sociale sostenibile nelle aree adriatiche e ioniche, attraverso la creazione di crescita e occupazione, il miglioramento dell’attrattività, della competitività e della connettività e la salvaguardia dell’ambiente e il mantenimento di ecosistemi costieri e marini sani e equilibrati.

Uno dei versanti del progetto è quello socio-sanitario che parte dall’analisi dello status quo e l'accessibilità ai servizi delle aree interne, con particolare riferimento alla popolazione anziana e diversamente abile.

Da qui, in accordo con i partner europei, si ricercano e progettano idee per lo sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita e, appunto, l'accessibilità dei servizi.

All'interno dell’Asp di Catanzaro, in particolare, è stata valutata come degna di nota l’esperienza di telemedicina del presidio sanitario UCCP del Reventino.

Una realtà, analizzata positivamente nel corso dello studio, che è stata presentata come “buona pratica” nel corso del Forum di progetto ad Atene, la scorsa settimana, nella facoltà di medicina, alla presenza di ricercatori sloveni, macedoni, serbi, croati e del Ministro della Sanità greco.

A illustrare questa best practice, nella capitale ellenica, Francesco Esposito, coordinatore dell’Uccp del Reventino, ma anche segretario nazionale del sindacato medico Fismu, che al ritorno in Italia ha commentato con soddisfazione: “Anche la Calabria ha buona sanità, peccato che si continui a perdere l’occasione per potenziare e replicare queste iniziative. Ma altri paesi europei ci guardano con attenzione: durante il Forum sono stati diffusi i dati delle notevoli attività territoriali e di telemedicina effettuate, in questi anni, da parte dell’associazione dei medici facenti parte dell’Unità Complessa di Cure Primarie del Reventino. Queste esperienze costituiscono degli esempi di buone prassi che oltre ad aver dato un notevole supporto durante la pandemia da Sars Covid 19, hanno la capacità di proporre soluzioni innovative nell’ambito dello sviluppo della medicina Territoriale che, valutate positivamente in campo Europeo, potrebbero essere d’esempio anche in campo nazionale”.

Quindi Esposito ha voluto ringraziare il sindaco di Miglierina, Pietro Hiran Guzzi, e al dirigente della regione Nicola Majerà “per l’intuito di coinvolgere in questo progetto europeo l’UCCP del Reventino”.