Cosenza,Paolini: la buona politica non ha bisogno di corruzione

Cosenza Politica

Paolini è intervenuto alla presentazione del libro “Un mondo (quasi) a parte” del ricercatore Unical Massimo Cerulo. Un saggio particolare, quello presentato questa mattina alla libreria Mondadori, in cui il giovane ricercatore racconta i risultati della sua esperienza di uomo ombra di alcuni politici calabresi. “Ho tratto molti spunti dalla presentazione di questo libro” ha dichiarato alla fine dell’incontro il candidato a sindaco. Per alcuni versi l’esperienza di Paolini confligge con quanto esposto dall’autore. “Nella mia esperienza – spiega Paolini – non ho riscontrato una differenza così rigida e totalizzante tra la vita personale e quella politica in senso stretto. Quando ho fatto il presidente del consiglio comunale di Cosenza ho avuto tre figli – chiarisce - e la mia vita privata si è intrecciata serenamente con la mia attività amministrativa; forse perché, per me, la politica fa parte della vita: l’ho fatta nello sport e come uomo delle istituzioni. Ed è proprio la filosofia sportiva rugbistica – prosegue –, in cui si passa la palla indietro per andare avanti, che ho cercato di inserire nella mia attività politica”. Un altro interessante spunto di riflessione Paolini lo ha colto nella separazione tra amministratore e politico. “L’amministratore – dice – è colui che deve gestire la vita pubblica di una comunità, mentre il politico vero e proprio dovrebbe fornire gli indirizzi politici su cui poi innestare l’attività amministrativa”. Sul fronte della corruzione e del voto clientelare – argomento ampiamente trattato nel libro di Cerulo – Paolini dimostra di avere le idee chiare. “Una buona politica non dovrebbe avere bisogno di clientele” dice “non perché non fa le cose, ma perché è evidente che non c’è bisogno dello scambio di favori se le aspettative personali vengono inglobate nell’amministrazione quotidiana della città”. Paolini sfrutta l’occasione per intervenire anche sulla questione della statua del maestro Baccelli e, sull’argomento, avanza una proposta. “Penso che Cosenza non debba comprare un’altra statua” spiega il candidato sindaco “ma dare mandato ai giovani, numerosi e valorosi allievi del maestro per rifare la statua che è andata perduta e che, per tutti i cittadini, ha un valore enorme visto che rappresentava i 5 bambini morti sotto i bombardamenti del 1943. Cesare Baccelli – continua – ha interpretato magistralmente la sensibilità della comunità cosentina. Credo non ci sia migliore occasione per poter far rivivere l’arte e la capacità di Baccelli che valorizzare l’insegnamento lasciato dal maestro agli artisti che vivono nella nostra città”.