Lamezia. Dipendenti sfruttati nella Gdo: indagati imprenditori, scatta il sequestro a beni e denaro
La Guardia di Finanza di Catanzaro, nell’ambito della operazione chiamata in codice “Mari Neri”, ha eseguito stamani il sequestro nei confronti di due imprenditori, Pasqualino e Francesco Perri, amministratori di diritto e di fatto di tre società di capitali, una delle quali ora fallita, che operano nel lametino nel settore della grande distribuzione, ed a cui la Procura della città della Piana contesta lo sfruttamento del lavoro ai danni di 79 dipendenti per fatti che si ritiene accaduti tra il 2016 e il 2017.
In particolare, i sigilli sono scattati per somme di denaro e beni per 665 mila euro nei confronti sia dei due imprenditori che delle società per le quali è stata ipotizzata la responsabilità amministrativa.
Al sequestro si arriva al termine delle indagini avviate d’iniziativa dalle fiamme gialle lametine e proseguite sotto la direzione e il coordinamento della Procura e dalle quali emergerebbe che gli indagati avrebbero impiegato della manodopera per lo svolgimento dell’attività a condizioni di sfruttamento, retribuendola in modo “palesemente” difforme dai contratti collettivi nazionali, violando la normativa sull’orario di lavoro ed “approfittando del loro stato di bisogno derivante dall’assenza di ulteriori opportunità occupazionali”.
L’ipotesi degli inquirenti è che gli stessi lavoratori abbiano dovuto rinunciare a parte delle ferie, alle indennità per l’impiego nei giorni festivi e alle ore di straordinario, pena la mancata assunzione.
Gli investigatori sottolineano che le indagini sono risultate particolarmente complesse e difficoltose sia per l’iniziale scarsa collaborazione di molti dei dipendenti, secondo i militari perché “timorosi delle ritorsioni dei datori di lavoro”, sia perché formalmente le buste paga non presentavano palesi irregolarità.