Criaco e Fiorino protagonisti della sesta edizione della rassegna “Autori d’(a)mare”
Due voci di rilievo del panorama letterario nazionale, due voci della e dalla Calabria, profondamente diverse, due echi di uno stesso riverbero, che guarda e porta lontano. Sono Gioacchino Criaco e Maurizio Fiorino i protagonisti della sesta edizione della rassegna “Autori d'(a)mare”, pensata e voluta dalla Mondadori Book Store con il patrocinio del Comune di Corigliano-Rossano.
"Il custode delle parole" di Gioacchino Criaco- prosegue la nota - è un romanzo di legami familiari ed eredità culturali, che aggiunge una tessera fondamentale al racconto della Calabria più autentica e ci richiama alla responsabilità di prenderci cura di ciò a cui sentiamo di appartenere: un amore, una montagna, una storia, sarà presentato il 22 luglio, ore 21, a Palazzo San Bernardino, con la partecipazione dell'autore e l'assessore alla Cultura, Alessia Alboresi.
Criaco racconta di una Calabria crocevia di popoli e miti ancestrali, tra mille contraddizioni, tradizioni antiche e speranze per il futuro, la sua è una storia di identità, radici e senso di appartenenza. La vicenda, ambientata nell'Aspromonte contemporaneo, si concentra su Andrìa, quasi trentenne che ancora non ha capito cosa vuole fare da grande.
Il ragazzo, che trascorre pigramente le sue giornate tra il lavoro in un call center e le gite al mare con la fidanzata Caterina, sa solo di non voler fare il pastore come suo nonno, coraggioso custode di un mondo antico e di una lingua, il grecanico, che stanno per sparire ingoiati dalla modernità. L'incontro sarà inframmezzato da intervalli musicali a cura di Luna Arfuso e Giuseppe Fazio.
“Macello” di Maurizio Fiorino, autore e fotografo crotonese, è un romanzo breve, intenso, duro, diretto. Fiorino parla delle difficoltà di crescere, di credere nei nostri sogni, di capire chi siamo e come amarci. Il libro sarà presentato il 3 agosto, ore 21, nel Chiostro di San Bernardino, a dialogare con l'autore l'assessore alla Cultura, Alessia Alboresi.
Anni '70. In un Sud desolato e arcaico, Biagio, figlio unico e orfano di madre, viene cresciuto dal padre, Bruno, macellaio del paese, uomo prigioniero dei propri silenzi. Sarà proprio la sua figura irrequieta e instabile a insinuare in Biagio il dubbio che quell'incomunicabilità piena di spigoli nasconda una verità mai detta. Bruttezza. Bruttura. Disordine. Sfacelo. Distruzione. Dolore. Morte.
Questo evoca la parola macello inteso come luogo in cui si ammazzano le bestie. Non un luogo gradevole, non un luogo di bellezza, di vita e vitalità. Anche questo incontro sarà impreziosito da intervalli musicali a cura di Luna Arfuso.