Il Garante regionale per le disabilità è legge. Laghi: “con la mia proposta ha vinto la Calabria”
La legge per istituire il Garante regionale per le persone con disabilità è stata approvata oggi in Consiglio regionale. La proposta, avanzata dal consigliere e capogruppo di De Magistris Presidente, Ferdinando Laghi, sottoscritta e fatta propria da tutti i capigruppo in Consiglio, ha raggiunto l'unanimità dei consensi.
Questa legge, oltre ad allineare la Calabria ad altre Regioni che già hanno regolamentato la materia, aggiunge un elemento importante per una maggiore efficacia dell’attività del Garante stesso, rappresentato da una “Rete regionale per la tutela delle persone con disabilità”; una rete, cioè, di collaborazione con le istituzioni pubbliche presenti sui territori calabresi.
La Calabria potrà così annoverarsi tra le regioni italiane che godono di una figura fondamentale per tutelare i diritti dei cittadini con disabilità, che nella nostra regione sono oltre 170mila.
Un importante passo avanti, anche se la legge dovrà ora essere riempita di contenuti operativi per poter contribuire concretamente alla tutela dei diritti delle persone cui si rivolge.
Il percorso di elaborazione è stato lungo e articolato e si è giovato dei contributi delle Commissioni consiliari che l’hanno esaminata – la Prima e la Seconda – oltre che del fondamentale apporto di Associazioni e Federazioni assai attive nel campo - tra cui la FISH, la FAND, l’AIAS e altre ancora - che quotidianamente lavorano al fianco ed insieme alle persone con disabilità.
Quella del Garante è una figura super partes, preposta alla tutela e alla promozione dell’affermazione del pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà ed autonomia delle persone con disabilità, per favorire la loro piena inclusione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società, contrastando discriminazioni e marginalità.
“Credo che questa legge – ha dichiarato Laghi - possa rappresentare un elemento di sviluppo civile e, nel contempo, una tappa importante, seppur non certo un punto di arrivo, nel faticoso percorso che deve portare al concreto e quotidiano riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e che la politica regionale possa dare un importante segnale di unità, quando sul tappeto ci siano diritti inalienabili e obiettivi condivisibili”.