Crotone, detenuto affetto da patologie ferisce due poliziotti in carcere
Un detenuto affetto da problemi psichiatrici ha ferito due agenti della Polizia Penitenziaria nel carcere di Crotone: l'uomo era già stato detenuto all'interno della struttura ed aveva già causato problemi, ma dopo un primo trasferimento era tornato nell'istituto.
È quanto denuncia Claudio Caruso del sindacato Polizia Giustizia, che racconta quanto accaduto lo scorso 30 luglio: "il detenuto in questione, un italiano, dando improvvisamente in escandescenza, si è avvicinato indebitamente ad un cancello molto vicino all’uscita, ove avesse superato quello, si sarebbe trovato nell’intercinta e, probabilmente, sarebbe riuscito ad uscire dall’Istituto. L’agente della terza sezione ha dato l’allarme ed è intervenuta in supporto l’unica unità che si trovava in prossimità del luogo dell’accaduto. Sono intervenuti entrambi ad evitare l’imponderabile, erano in due, ed hanno provato ad allertare via radio. Ma nel tentativo di contenere il detenuto, uno dei due riporterà una frattura al dito di una mano con prognosi di 18 giorni mentre l’altro una seria escoriazione".
Una condizione che il sindacato denuncia da tempo, e riguarda specificatamente i danni fisici provocati da detenuti affetti da turbe e problemi mentali. Circostanza aggravata dalla cronica carenza di personale, ma anche dalla gestione degli assegnamenti temporanei dei detenuti.
IL RAMMARICO DEL GARANTE DEI DETENUTI
"Appresa la notizia dell’aggressione e del ferimento, subìta da due agenti di Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Crotone, da parte di un detenuto affetto da patologie psichiatriche, desidero manifestare rammarico per il grave accadimento e vicinanza istituzionale al Comando di Polizia in servizio a Crotone". Così in una nota Federico Ferraro, garante comunale dei detenuti.
"Condividendo le preoccupazioni espresse dal sindacato per il tramite del proprio segretario nazionale, occorre in ogni caso evidenziare che queste vicende ci ricordano la gravissima carenza di strutture sanitarie penitenziarie idonee, in special modo nella nostra realtà regionale e locale: più volte come autorità di garanzia sulla libertà personale siamo intervenuti, con i colleghi territoriali, in merito al delicato tema della sanità in carcere, e ad oggi dobbiamo registrare, con rammarico, che permangono drammaticamente le carenze di posti e strutture per detenuti affetti da seri disturbi e patologie psichiatriche che necessitano strutture trattamenti adeguati alle patologie in essere" ricorda il garante. "Attualmente in Calabria vi sono soltanto due Rems Residenze per l’esecuzione delle Misure di Sicurezza per detenuti dichiarati incapaci di intendere e socialmente pericolosi".
"Scarseggiano anche strutture psichiatriche specializzate per trattamenti penitenziara" ricorda in conclusione. "Auspico che le Istituzioni politiche e amministrative si adoperino al più presto per intervenire onde risolvere le criticità da tempo segnalate".