Rotary&Cultura. Alla riscoperta delle “casematte”, da presidio a luoghi di emergenze paesaggistiche
Un meeting culturale che si è svolto nella suggestiva cornice di un noto agriturismo di Andali, dove è presente una casamatta costruita durante la Seconda guerra mondiale, con la partecipazione di associazioni culturali e di ricerca storica del territorio tra cui l’Associazione Calabria in Armi e l’Associazione Nazionale Sanità Militare.
Ma cosa sono esattamente le “casematte”? Si tratta di postazioni militari che sono sorte dalla necessità di avere uno sguardo sullo spazio costiero da controllare militarmente. Ed al giorno d’oggi hanno un valore straordinario, come luoghi privilegiati da cui osservare il paesaggio.
Nel presentare l’incontro, il presidente del Rotary Club Catanzaro, Francesca Ferraro, ha sottolineato come le postazioni Tobruk, casematte, realizzate dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale per contrastare l’avanzata degli alleati lungo le coste italiane, si resero maggiormente necessarie dopo lo sbarco in Sicilia e poi nel continente.
Oggi questi oggetti di valore storico, quando non distrutti, occultati, mimetizzati, puntellano il paesaggio come una sorta di “objet trouvé” non sufficientemente tutelati e valorizzati nella nostra regione.
Al riguardo, il professore Ulderico Nisticò ha affrontato, con una pregevole relazione, ben quattromila anni di storia, legando ogni forma di presidio di controllo del territorio, da sempre resosi necessario nel corso delle varie epoche storiche.
Il Generale Martinello, dal canto suo, si è soffermato sulle fasi della seconda guerra mondiale, approfondendo il tema e la funzione delle postazioni di avvistamento, ricordando che in alcune regioni, come il Trentino, una ciclovia collega e valorizza i manufatti di valore storico-militare.
La Casamatta presente nel complesso dell’Agriturismo “Il Vescovo” è del tipo a camera circolare, quasi completamente ipogeica, sormontata da cupola a freccia ribassata con feritoie di avvistamento e per consentire l’uso di artiglieria. Una ricerca ha rilevato che in Italia esistono ben ventidue diverse tipologie di bunker.
Quella presente nella struttura di Andali è di ottima fattura e di discrete dimensioni, tanto da consentire la presenza contemporanea di più di un soldato.
L’incontro ha unito la storia al futuro, rientrando tra quelle finalità perseguite dal Rotary International che puntano sull’Ambiente come elemento di valorizzazione, che può aiutare a considerare il territorio nei suoi più autentici elementi.