I Bronzi di Riace sono Temistocle e Pericle? A “L’Agorà” gli studi del prof. Partinico
Martedì 30 agosto il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una conversazione sul tema “Pericle e Temistocle”. Nell’ambito delle manifestazioni per il Cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace avvenuto il 16 agosto 1972, il Circolo ha invitato il prof. Riccardo Partinico, per presentare i suoi recenti studi sui Bronzi in una conferenza dal titolo: “Pericle e Temistocle: strateghi e lottatori”.
Partinico, l’unico studioso che sin dall’anno 2004 ha analizzato dal punto di vista anatomico i corpi delle due statue rilevando alterazioni scheletriche, caratteristiche muscolari, particolari anatomici e somatometrici che gli hanno consentito di affermare che esse rappresentano persone realmente vissute e non personaggi mitologici, quali per esempio Eteocle e Polinice, oppure, Eretteo ed Eumolpo e neanche Anfiarao e Tideo.
Il docente reggino asserisce che le due statue, per le numerose alterazioni scheletriche, le particolarità anatomiche e la perfetta somatometria che presentano non possono rappresentare personaggi mitologici ma raffigurano personaggi realmente vissuti, che le due statue essendo state realizzate a trent’anni di differenza l’una dall’altra non possono far parte della stessa scena artistica, che le terre di fusione estratte dal loro interno sono compatibili con le terre argillose di un’area circoscritta tra Atene, Corinto ed Argo e che gli studiosi delle più prestigiose università recentemente hanno precisato che non è possibile indicare il luogo preciso di provenienza.
Partinico ha preferito rimandare le altre risposte ai documenti ufficiali redatti dal Ministero per i Beni Culturali, alle relazioni tecniche del restauratore Prof. Nuccio Schepis e, per quanto riguarda i misteri del ritrovamento e delle armi, al libro del Prof. Giuseppe Braghò “Facce di Bronzo”.
I Bronzi di Riace, custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, potrebbero rappresentare gli Ateniesi Temistocle e Pericle, politici di spicco e militari famosi per aver guidato gli eserciti alla vittoria nelle più importanti guerre nel V secolo a.C.
L’ipotesi è fondata sulla comparazione dei risultati delle analisi effettuate dal Ministero per i Beni Culturali con gli studi anatomici, le deduzioni e le ricerche storiche svolte dal Prof. Partinico, Direttore del Laboratorio di Anatomia Archeostatuaria di Reggio Calabria.