Crotone. La vicepresidente di Marco Polo, Natalia Tretiakova, diventa italiana
"Apprendiamo con grande soddisfazione che, dal 20 settembre, alle ore 15, la nostra vicepresidente Natalia Tretiakova, di nazionalità Russa, residente in Italia da circa 22 anni, regolarmente coniugata, con un figlio italiano di 20 anni, ha ottenuto la cittadinanza Italiana". A renderlo noto il presidente dell'associazione Marco Polo, Rosario Villirillo.
"La signora Natalia Tretiakova - continua la nota - visibilmente emozionata, alla presenza di un delegato del sindaco, presso l’ufficio di stato civile del comune di Crotone, con la formula di rito ha giurato di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi dello Stato Italiano, è diventata così una cittadina italiana.
Alla cerimonia presente il presidente dell’associazione Marco Polo, Rosario Villirillo, il figlio della coppia Emmanuele, Il Coordinatore del Csv Calabria Centro di Crotone Filippo Sestito e Aldo Pirillo operatore Csv Calabria".
"La legislazione Italiana - continua Villirillo - recitava: a seguito di matrimonio con cittadino Italiano, Art. 5 della Legge 91/92 e successive modifiche ed integrazione che, il periodo di istruttoria per il rilascio della cittadinanza doveva concludersi entro 24 messi. Il decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, emanato dall’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, (decreti Sicurezza) ha introdotto una serie di modifiche sulla cittadinanza e raddoppiato i termini entro cui chiudere le procedure di cittadinanza, entro 4 anni. (prima 24 mesi)".
"La domanda di cittadinanza Italiana di Natalia Tretiakova, presentata in data 19 giugno 2018, - aggiunge - è stata sanzionata dalla nuova procedura di legge, infatti, il decreto di conversione nella Legge 1 dicembre 2018 n. 132, ripristina il termine di conclusione entro 24 mesi prorogabili a 36 mesi per una attenta istruttoria della pratica di cittadinanza negativo o positivo. Il predetto decreto, si è rivelato, difatti, un disegno unificatore lucido e crudele tendente a colpire gli emarginati, privandoli di dignità e diritti”. Quindi, alla politica, dovrebbe impegnarsi a riformare la normativa vigente sul diritto dell’immigrazione, dell’asilo e della tanta sofferta cittadinanza Italiana".