Associazione Fuori Binario: “Stangata pendolari frutto di contratto capestro”
"Nelle ultime ore l’Associazione Fuori Binario si è adoperata per raccogliere informazioni utili a dipanare una matassa che sembrava molto intricata, ma che, in realtà, aveva una ragione di fondo chiarissima. Ci riferiamo all’aumento esorbitante degli abbonamenti ferroviari regionali di Trenitalia (QUI)". E' quanto si legge in una nota della stessa associazione.
"Da quanto si è evinto - continua la nota - esaminando due delibere della Giunta Regionale del 2019, quindi a firma della precedente amministrazione Oliverio, e da quanto ci è stato anticipato in forma non ufficiale dalla Regione, alla base dell’inusitata e improvvisa (almeno per i pendolari) stangata, c’è un contratto capestro che obbliga la Regione a un adeguamento delle tariffe esagerato e inaccettabile."
"Senza ricorrere a cifre e formule, è sufficiente dare un’occhiata alle tariffe applicate per gli stessi abbonamenti chilometrici nelle altre Regioni, facilmente consultabili da tutti (non lo stesso si può dire per le sopracitate delibere): le tariffe applicate in Calabria sono tra le prime (primissime) più alte in Italia, al di sopra di Veneto e Lombardia".
"Come è possibile, ci chiediamo allora, che a fronte di un servizio non certo eccelso (anzi, piuttosto carente e mediocre, soprattutto in alcune aree della Calabria) e a fronte di un reddito pro capite dei calabresi che figura tra i più bassi del Paese, i lavoratori debbano accollarsi una spesa così esageratamente spropositata? I più poveri pagano di più?"
"Inoltre, come già ribadito nello scorso comunicato, il triste periodo storico che stiamo vivendo non lascia spazio a ulteriori balzelli. I lavoratori calabresi non ce la possono fare a sostenere aumenti di nessuna entità!"
"Si chiede, dunque, al Presidente Occhiuto e all’onorevole Orsomarso di approntare provvedimenti correttivi che possano ridare tranquillità ai pendolari calabresi. Se è giusto un adeguamento che questo si riduca a misure sostenibili. Aumenti del 40/50/60 % non sono accettabili, né degni di un’Amministrazione che ha a cuore i propri cittadini in un momento di estrema difficoltà".
"Chiediamo un atto di sensibilità alla Regione Calabria e di vicinanza a chi lavora e fa sacrifici immani per recarsi sul posto di lavoro percorrendo centinaia di chilometri su treni vecchi e linee obsolete".