Criminalità. La classifica delle città più “pericolose”, Vibo in testa per le minacce
Vibo Valentia si “laurea” prima in Italia quanto alle minacce: a decretare questa “significativa” posizione in “classifica”, la mappa dei delitti commessi e denunciati che, come ogni anno, è stata comunicata al quotidiano nazionale “Il Sole24Ore” dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.
Il report ha confrontato i dati del 2021 con quelli del 2019, ovvero dell’anno prima della pandemia da Covid19, evidenziano un calo dei reati in Italia, soprattutto nelle aree metropolitane.
Se si leggono infatti i dati si nota come da Milano (che segna un -11,8%) in giù, vi sua un notevole decremento dei delitti: ad esempio, a Roma, con un -6,8%; a Firenze con un -24,6%; o a Bologna con un -15,3%.
Se, dunque, quasi tutte le province del Paese, come dicevamo, segnano un calo, ve ne sono alcune che però seguono un andamento opposto: ad esempio Piacenza o Isernia che nell’anno hanno registrato un incremento della criminalità rispettivamente intorno a quasi il 12% ed al 9%.
La prima può vantare il primato quanto a rapine in casa ed omicidi stradali, ma anche un dato “allarmante” quanto alle violenze sessuali, anche quelle su minori di 14 anni. Anche sulla seconda vanta un discreto numero di omicidi stradali ma anche di associazioni per delinquere ed incendi.
Quanto alle grandi città, a Milano va il primato dei furti, seguita da Rimini e Roma; a Napoli quello dei furti con strappo, quelli di motocicli e del contrabbando; a Barletta quello dei furti di auto; a Gorizia quello delle truffe e delle frodi informatiche; ad Enna gli omicidi volontari; a Biella le estorsioni; ed infine, a Ragusa l’usura.