Energia. Occhiuto torna a perorare il rigassificatore di Gioia: “Meloni prenda in mano il dossier”
Il rigassificatore di Gioia Tauro (QUI) darebbe un grande potere negoziale “rispetto a qualsiasi Paese dal quale potremmo acquistare gas”: se ne dice certo il governatore della Calabria che torna a perorare la causa dell’impianto energetico da attivare nella Piana.
Roberto Occhiuto, in un a intervista sull’edizione odierna de “la Stampa” esordisce facendo riferimento, innanzitutto, alle parole del ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in cui ha sostenuto che il gas prodotto dal rigassificatore di Gioia avrebbe delle difficoltà a passare per la saturazione della dorsale della rete Snam.
“La saturazione - evidenzia il presidente - è dovuta al fatto che passa il gas che acquistiamo da Algeria e Arzebaigian, paesi che non danno garanzie per la stabilità e che in prospettiva potrebbero rappresentare un problema, come quelli che abbiamo vissuto con la Russia”.
Secondo il governatore calabrese, difatti, se i paesi fornitori dovessero alzare troppo i prezzi si potrebbe cambiare e acquistarlo liquido dagli Usa o dai Paesi dove è più conveniente: “Ci darebbe, dunque, forza dal punto di vista negoziale e indipendenza dal punto di vista energetico” sottolinea.
Per Occhiuto si tratta di una tema connesso all’investimento sulla “piastra del freddo”: “nel retroporto - evidenzia - potremmo surgelare la metà dei prodotti che si consumano in Europa. Potrei ospitare a Gioia Tauro un grande distretto dell'agro-industria”.
Im progetto che il governatore non ha remore a definire come “una grande opportunità per la Calabria e per il Paese. Non è popolarissimo, però credo sia un investimento giusto”, dice.
Il presidente della Giunta regionale fa sapere di averne parlato con più ministri, ma non con la premier Giorgia Meloni: “mi è bastato quello che ha detto al Senato (QUI). Ne ho parlato con Pichetto. Ora è necessario che sia la presidente del Consiglio a prendere in mano questo dossier. Peraltro, l'impianto si farebbe con risorse Sorgenia e Iren, non dello Stato”.
“Invece a Piombino - sindaco di Fdi - il rigassificatore non lo vogliono. E Zaia dice no alle Trivelle. C’è una linea ‘nimby’ anche nel centrodestra: non nel mio cortile...” aggiunge Occhiuto, affermando di non conoscere il sindaco di Piombino e di ritenere Zaia “un bravissimo governatore, ma - puntualizza - ciascuno ha il suo modo di governare. Io nella mia Regione ho disposto il raddoppio del termovalorizzatore. Chiedo con decisione il rigassificatore. Sto facendo riforme anche impopolari ma necessarie”.
Secondo Occhiuto, dunque, “si deve perseguire quello che è giusto, che siccome è giusto poi diventerà popolare. Ci sono amministratori che lisciano il pelo alle proteste. E altri che vanno dritti per la loro strada. Io penso che la linea ‘nimby’ sia quella che ha impedito investimenti necessari al paese”, conclude il presidente della Calabria.