Diocesi Cosenza-Bisignano, Giovanni Checchinato nuovo arcivescovo
Giovanni Checchinato sarà il nuovo arcivescovo di Cosenza-Bisignano. Papa Francesco ha deciso proprio per l’attuale presule di San Severo, in provincia di Foggia.
Stamani, un quarto d’ora prima di mezzogiorno, è previsto infatti che il nome del nuovo arcivescovo venga letto da monsignor Giuseppe Piemontese, amministratore che ha retto la diocesi dopo la prematura scomparsa di monsignor Francesco Antonio Nolè, stroncato da un male il 15 settembre scorso (QUI).
CHI È IL PRESULE
Checchinato nasce il 20 agosto del 1957 a Latina, allora facente parte della diocesi di Velletri. Consegue il baccalaureato in teologia nel Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, di cui poi sarà rettore dal 2005 al 2015.
Viene ordinato sacerdote il 4 luglio 1981, incardinandosi nell’allora diocesi di Terracina-Latina. Consegue la licenza in teologia morale presso l’Accademia alfonsiana di Roma e frequenta il percorso accademico per il conseguimento del dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana.
Nel 1995 partecipa al corso di perfezionamento in bioetica diretto dal professor Giovanni Berlinguer presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 2008 consegue il master di 2º livello in counselling socio educativo presso l’Università Pontificia Salesiana.
Il 13 gennaio 2017 papa Francesco lo nomina vescovo di San Severo. Il successivo 23 aprile, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Latina, riceve l’ordinazione episcopale da Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, coconsacranti il vescovo Lucio Angelo Renna, suo predecessore a San Severo, e Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento, anch’egli originario della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno; il 6 maggio prende possesso canonico della diocesi, diventandone così il 41º vescovo.
IL MESSAGGIO DEL NUOVO VESCOVO
“«Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!» (Ef 1,2). Ho fatto mio il saluto benedicente alla Chiesa di Efeso di Paolo: un saluto che ci ricorda che solo la grazia del Signore sa darci la pace vera. Che in ognuno di voi sia pace, fedeli tutti di Cosenza-Bisignano, sorelle e fratelli nella fede, donne e uomini di buona volontà. Che ognuno possa ricevere il dono prezioso della pace dal “Principe della pace” che attendiamo con fede in questo tempo di Avvento.
Quando Papa Francesco, attraverso il Nunzio Apostolico, mi ha chiesto qualche giorno fa di venire a camminare con voi come vostro nuovo Vescovo, lasciando l’amata diocesi di San Severo, potrete immaginare che il mio cuore non era affatto “in pace”. Non si vive alla giornata, e il bisogno di tenere sotto controllo la nostra vita, di programmare le attività diocesane, di cercare sicurezze nelle logiche delle nostre strategie pastorali, ci conducono a pensare di essere noi a mandare avanti il Regno di Dio. Poi arriva un imprevisto, una nuova chiamata e ci sembra di perdere la pace, ma in realtà è il Signore che ci fa rendere conto che «il Regno di Dio non è solo oltre i nostri sforzi, è anche oltre le nostre visioni … che è come dire che il Regno sta più in là di noi stessi. Nessuna affermazione dice tutto quello che si può dire. Nessun credo porta la perfezione. Nessun programma compie in pieno la missione della Chiesa. Nessuna mèta, né obiettivo raggiunge la completezza … siamo manovali, non capomastri; servitori, non messia. Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene» (Sant' Oscar Arnulfo Romero).
Vengo da voi con questa rinnovata consapevolezza: sono un manovale, un servitore, bisognoso della vostra amicizia e collaborazione: sono sicuro che il Signore ci insegnerà le strade da percorrere insieme per essere strumenti dell’avvento del suo Regno.
Saluto e benedico tutti e ciascuno, sacerdoti e diaconi, famiglie e comunità religiose, giovani e anziani, credenti e non credenti… e ognuno di coloro che riceve le parole di questo messaggio è autorizzato a mettere il suo nome fra i destinatari del saluto e della benedizione. Ci vedremo presto! E nell’attesa preghiamo gli uni per gli altri!”
Mons. Giovanni Checchinato