Vincenzo Gallo (SEL) sul nucleare, le energie alternative e i nuovi materiali
Le dichiarazione di Berlusconi in Francia sul nucleare sono sorprendenti. Secondo il presidente del Consiglio l’energia atomica è il “futuro” e la necessità di evitare il referendum è stata dovuta solo al fatto che il disastro in Giappone avrebbe bloccato per troppo tempo la corsa dell'Italia all'atomo. Se si tiene conto che in Calabria, regione ad alto rischio sismico, secondo alcune fonti il Governo avrebbe previsto quattro centrali nucleari è evidente che non si può non essere preoccupati. E’ indubbio che ci sia una grande emergenza energetica soprattutto in Italia.
Basti pensare che autorevoli esperti sostengono che il petrolio è destinato ad esaurirsi in alcuni decenni. Le riserve petrolifere sono concentrate, inoltre, per oltre il 50% nel Medio Oriente e i paesi con maggiori riserve sono l’Arabia Saudita, il Canada, l’ Iran, l’ Iraq e Kuwait. E’ crescente, pertanto, il rischio di improvvise impennate dei prezzi, come sta già avvenendo in seguito ai recenti eventi in Libia, che ha riserve pari a 6 miliardi di tonnellate di petrolio. L’incidenza del solo petrolio nella fattura energetica è stata nel 2008 di oltre il 54 % e del 2,1% del PIL. In questa situazione paesi ed imprese stanno cercando già da alcuni anni alternative alle fonti tradizionali di energia, cercando di sostituire il petrolio per la produzione di carburanti, ma anche di materie plastiche. Leader nello sviluppo del solare-fotovoltaico è ad esempio la Germania dove il rendimento degli impianti è molto inferiore rispetto a quelli realizzati in Italia e, in particolare, nelle regioni meridionali. La produzione dei bioetanolo, realizzato con materie prime agricole dal 2005 al 2009, è più che raddoppiata nel mondo. I primi 5 produttori nel 2009 sono risultati gli Stati Uniti, il Brasile, la Cina, l’India e la Francia. L’Italia ha prodotto solo 72 milioni di litri ed importa ora anche i biocarburanti. In forte incremento anche la produzione di bioplastiche, che stanno trovando applicazioni in vari settori anche in Italia. Dal primo gennaio di quest’ anno sono stati vietati infatti gli shoppers in plastica.
Le materie prime di origine naturale, diverse da quelle che fanno parte della catena alimentare, finora utilizzate, hanno quindi grandi opportunità di sviluppo anche in Italia sia per la produzione di biocarburanti e sia di materiali avanzati ed ecocompatibili, alternativi a quelli derivati dal petrolio. La Calabria e il Mezzogiorno hanno quindi la possibilità di inserirsi nel settore dell’energia alternativa e in altri nuovi mercati, con la possibilità di creare posti di lavoro produttivi e non assistiti. Da questo punto di vista Niki Vendola costituisce una garanzia, per quello che ha saputo realizzare, invitando anche le più grandi imprese del mondo ad investire in Puglia nelle energie alternative. Rafforzare le sue liste alle prossime elezioni amministrative ritengo pertanto che possa contribuire ad evitare il pericolo del nucleare e a garantire un futuro produttivo alla Calabria e all’intero paese.