Filogaso. Folgorati da una scossa d’alta tensione, assolti direttore lavori e Rup
“Il fatto non costituisce reato”: con questa formula il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, ha assolto, al termine del processo in abbreviato, Pietro Lappano e Giuseppe Mari.
I due, rispettivamente direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza il primo e Rup (Responsabile unico del procedimento) il secondo erano alla sbarra per la morte di Vito Iellamo (di 42 anni) e Gabriel Daniel Popan (43), operai di San Pietro a Maida morti folgorati, nel novembre del 2020 (QUI), dopo esser stati colpiti da una scarica dell’alta tensione mentre erano su un ponteggio a lavorare per sistemare le grondaie del palazzo municipale di Filogaso, nel Vibonese.
Il sostituto procuratore di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo, contestava a Lappano e Mari il reato di omicidio colposo. La Procura del capoluogo napitino aveva chiesto il processo anche per Domenico Renato Serra, amministratore unico dell’impresa affidataria del cantiere edile e per Nunzio Iellamo (QUI), amministratore unico della ditta esecutrice della fornitura e messa in posa delle grondaie e datore di lavoro delle vittime. Entrambi hanno però scelto il rito ordinario.
Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Giuseppe Cutrullá, Giuseppe Gervasi, Vincenzo Sorgiovanni e Gregorio Barba.