Scuola e autonomia differenziata, Princi: “Impegnati ad evitare diseguaglianze”
"Il nostro impegno quotidiano è di garantire un sistema Istruzione che accorci le diseguaglianze e che garantisca gli stessi diritti, formativi, sociali, civili per tutti gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici, sia che vivano in Calabria che in altre regioni d’Italia. Per questo credo fortemente in un sistema scolastico nazionale e pubblico. La scuola, mai come in questo difficile momento che il mondo sta vivendo, rappresenta una forte speranza di salvezza e di garanzia dei diritti costituzionali".
Ad affermarlo è la vicepresidente della Regione Calabria, con delega all’istruzione, Giusi Princi, che, in merito all’autonomia differenziata applicativa della riforma del titolo V del 2001, evidenzia di avere già rappresentato quanto sopra al ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, nel corso della sua visita in Regione, al quale ha rivendicato l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e la necessità di scongiurare ulteriori diseguaglianze tra regioni.
"La Regione Calabria, attraverso una serie di misure mirate, è già impegnata a colmare il divario territoriale legato all’istruzione, puntando ad accorciare le distanze non solo con le altre regioni italiane ma anche quelle territoriali all’interno della stessa Regione. Sono, infatti, ingenti le risorse stanziate e previste con la nuova programmazione attraverso cui si vogliono garantire pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche" prosegue la vicepresidente. "Obiettivo strategico è quello di promuovere il diritto allo studio elevando la qualità della scuola calabrese e garantendo pari opportunità di successo formativo a tutti gli studenti, nello specifico: potenziamento dei servizi educativi dell’infanzia (asili nido, sezioni primavera), miglioramento del trasporto scolastico, ausili didattici ed attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, tempo pieno, servizio mensa".
"Le nostre azioni, condivise con l’Ufficio scolastico regionale e con il mondo sindacale sono orientate all’elaborazione delle nuove linee guida regionali sul dimensionamento scolastico e su una nuova legge del diritto allo studio che vede quella della Regione Calabria ferma al 1985. La nostra mission principale sarà, infatti, quella di fronteggiare la povertà educativa, salvaguardare le aree marginali per evitare la dispersione scolastica" conclude. "In un momento così delicato occorre pertanto evitare di determinare ulteriori differenze di qualità dell’istruzione tra studenti e scuole dello stesso territorio, tra studenti e scuole calabresi e tra studenti e scuole italiane".