Cetraro, Il sottosegretario Menia fa il punto della situazione

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Il sottosegretario Menia fa il punto della situazione. La "Mare Oceano" scoprirà il nome del relitto nei fondali di Cetraro

Il sottosegretario all'ambiente Robero Menia, è arrivato a Cetraro ieri, tra le contestazioni e il caos generale. I pescatori e gli abitanti del paese, nelle cui acque giace il relitto di una nave forse carica di fusti radioattivi, erano in fermento e non vedevano l'ora di chiedere giustizia a un componente del governo, anche se a gran voce acclamavano il premier Berlusconi e, al suo arrivo, hanno sfogato la loro rabbia. "Lavoro" è l'altra richiesta del popolo di Cetraro, i cui pescatori hanno subito un calo dell'80% delle vendite da quando è stata scoperta la cosiddetta nave dei veleni. Nessuno, infatti, compra più pesce ,per paura, ed i pescatori sono davvero al limite della sopportazione per questa situazione di profonda crisi del settore che ha messo sul lastrico molte famiglie. Menia, intanto, ha assicurato che verrà fatta luce sul carico dei relitti e ha fatto un giro sulle acque tirreniche insieme alla guardia costiera per poi arrivare a bordo della nave Mare Oceano, inviata dal ministero dellambiente per fare rilievi e accertamenti più approfonditi di quelli fatti finora. Sullesito di questa missione, però, ci sono delle perplessità espresse dalla Regione, visto che la mare Oceano che sta scandagliando i fondali del mare di Cetraro, può individuare solo la presenza dei raggi gamma, mentre lassessore regionale allambiente, Silvio Greco, chiede di scoprire la presenza dei ben più pericolosi raggi Alfa. La Regione chiede anche "con insistenza" che venga prelevato almeno un fusto per analizzarne il contenuto. Intanto, la Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha effettuato oggi una ricognizione in Calabria. L'organismo, presieduto da Gaetano Pecorella è stato ad Aiello Calabro, sul fiume Oliva e a Cetraro è ha reso noto che disporrà il sequestro di almeno uno dei fusti individuati sul fondo marino accanto al relitto della nave dei veleni. A spiegare cosa faranno gli esperti inviati dal ministero è lo stesso Menia: "la prima cosa da accertare è che cosa c'é sotto al mare. Al momento abbiamo delle immagini sgranate e di un lato solo". Il Rov, il robot filoguidato che consente le riprese sottacqua, scenderà a 480 metri di profondità per "prelevare e repertare una serie di dati che sono fondamentali". Al Rov è affidato il compito di prelevare campioni del fondo marino ed anche di raschiare le incrostazioni dal relitto. Quest'ultima operazione avrà un duplice scopo: verificare se i sedimenti sono radioattivi e accertare se sullo scafo è ancora presente il nome del natante. La Mare Oceano, con le strumentazioni che ha a bordo, realizzerà poi una mappa tridimensionale della zona e una ricostruzione, sempre in 3D, dello scafo che sarà poi comparata con i disegni del registro navale per cercare di capire di quale tipo di nave si tratti. I rilievi, già al centro delle polemiche prima ancora di cominciare, dovevano prendere il via oggi e continuare per una settimana, ma la nave è dovuta rientrare al porto a causa del maltempo