Vertenza Calabria, Irto (Pd): “Inconcepibile il disimpegno di Occhiuto”
"Il grido d’allarme lanciato da Cgil e Uil in ordine ai ritardi che stanno arenando il percorso della cosiddetta Vertenza Calabria merita grande attenzione e pronto ascolto". Ad affermarlo è il segretario regionale del Pd Nicola Irto che esprime la vicinanza del partito calabrese rispetto alle richieste avanzate dalle rappresentanze sindacali.
"Infrastrutture, sanità, Zes, ambiente, politiche di sviluppo industriale, la statale 106, l’elettrificazione della linea Ionica e l’alta velocità erano le priorità indicate per la Calabria nella vertenza insieme al piano per il lavoro che acquista ancora più importanza con l’aggravarsi della crisi economica e in relazione agli ultimi dati relativi alla disoccupazione nella nostra Regione" spiega. "È molto grave che il presidente Roberto Occhiuto si sia completamente tirato fuori da ogni impegno, dopo essersi reso promotore dell’iniziativa volta a chiedere interventi immediati al governo nazionale".
"In realtà il passo indietro che i sindacati denunciano con forza oggi, il governatore lo aveva compiuto con chiarezza estrema nel momento stesso in cui ha dato il suo avallo al progetto di autonomia differenziata voluto dal ministro leghista Roberto Calderoli" attacca Irto. "Un progetto che cela maldestramente l’antica idea secessionista del Carroccio e che finirà per l’affossare definitivamente le speranza di sviluppo delle Regioni meridionali".
"Il sì all’autonomia differenziata, così come strutturata, di per sé è un colpo di spugna sulla Vertenza Calabria e dimostra, ancora una volta, quanto sia lontana dagli interessi dei calabresi l’azione del governo regionale nonostante i continui spot" sottolinea. "Facilissimo sposare iniziative soltanto sulla carta per poi piegarsi agli interessi di partito e di coalizione".
"Come Pd abbiamo sostenuto la Vertenza Calabria fin dall’inizio, senza badare a colore politico o a primogeniture, e la nostra posizione rimane identica" conclude. "Le questioni che vengono sollevate dai sindacati, oggi come allora, meritano di essere rilanciate e poste all’attenzione del governo nazionale che ha il dovere di programmare interventi straordinari per lo sviluppo della nostra Regione che non può continuare ad essere presa in considerazione soltanto in prossimità delle tornate elettorali come mero bacino di voti".