L’Ammi rilancia il grido di allarme sul tema delle aggressioni al personale sanitario
La violenza non è la soluzione, mai! E' il forte grido che lancia l'Ammi di Catanzaro in occasione del dibattito organizzato nella Sala del Tricolore della Prefettura sul tema delle aggressioni al personale sanitario.
“Esattamente ad un mese dalla tragica morte della psichiatra uccisa da un paziente – ha affermato la presidente Silvana Aiello Bertucci – abbiamo voluto tornare sul gravissimo argomento delle violenze subite da medici, infermieri e operatori socio sanitari. Un incontro non può cambiare immediatamente quello che sta accadendo ma il confronto è da stimolo e aiuta a conoscere, a sensibilizzare. Ringrazio tutte le istituzioni, le associazioni e realtà del territorio che hanno risposto al nostro invito”.
“Svolgere la professione sanitaria – ha aggiunto la presidente – non è mai stato facile ma negli ultimi anni le condizioni di lavoro sono diventate ancora più aspre. Leggiamo troppo spesso di atti di violenza nei confronti del personale sanitario, costretto a subire aggressioni verbali ma anche fisiche da parte di cittadini che scaricano su di loro le carenze di un sistema o, semplicemente, le proprie frustrazioni. La violenza non porta mai vantaggio, non ti farà superare una fila o darà cure migliori, non può cambiare una diagnosi, né darti ragione. La violenza, però, una cosa la fa, ferma l'assistenza sanitaria e impedisce ai medici, infermieri e personale sanitario di svolgere serenamente il proprio lavoro”.
L'appuntamento è stato aperto dal prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci: “Il personale sanitario deve lavorare in sicurezza. E' necessario un potenziamento dell'attuale normativa vigente ma anche attuare delle misure di prevenzione negli ospedali. Inoltre, gli ospedali non andrebbero sovraffollati e su questo dovrebbero agire da filtro la medicina territoriale, per ridurre le situazioni di conflitto”.
Il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro, ha voluto mandare un suo messaggio nel quale ha evidenziato come il Ministero dell’Interno abbia incrementato del 50 per cento i presidi di polizia negli ospedali e dell’80 per cento il personale impiegato, nell’ambito di una strategia complessiva che punta a garantire una maggiore presenza di operatori di polizia nei luoghi maggiormente frequentati, incidendo sulla sicurezza reale e percepita dai cittadini.
Tra questi interventi c’è stato il potenziamento dell’organico del Posto Fisso di Polizia dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, che ne consentirà l’apertura pomeridiana, il rafforzamento dei servizi nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, e l’attivazione di un posto fisso della Polizia di Stato all’interno dell’ospedale ‘Annunziata’ di Cosenza. In particolare il rafforzamento del presidio di Polizia nell’ospedale di Catanzaro si accompagna alla verifica del sistema di videosorveglianza e dell’attività del servizio di vigilanza privata operativo sulle 24 ore”.
Sono intervenuti: Nuccia Carrozza, componente esecutivo nazionale Ammi; il presidente dell'Ordine dei Medici di Catanzaro, Vincenzo Antonio Ciconte; il Commissario AOU “Dulbecco”, Vincenzo La Regina; il direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza della Azienda Dulbecco-Presidio Pugliese, Peppino Masciari; la direttrice del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura della Dulbecco-Presidio Pugliese, Vittoria Palazzo; l'avvocato Antonella Palaia Di Tocco. In sala presenti diversi rappresentanti del mondo associazionistico e professionisti del territorio, tra i quali: Serenella Caristo, delegata regionale Associazione Italiana Donne Medico; Luciana Lo Prete, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Catanzaro; Aldo Riccelli, presidente Associazione Calabrese Malati Oncologici “Ida Paonessa”; Elisabetta Vigliante, presidente Soroptimist Catanzaro; Giulia Balsamo, formatrice.