Agroalimentare. Il biologico calabrese vola: è sano, sicuro e fa bene al comparto
Il biologico è una strada ad alta velocità per l’agricoltura e l’agroalimentare Made in Calabria. Se ne dice certo Vincenzo Abbruzzese, dirigente componente del direttivo nazionale di Coldiretti Bio, l’associazione che riunisce le imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti.
Abbruzzese dal Sana di Bologna - il Salone internazionale del biologico e del naturale, che ha appena chiuso i battenti ed a cui l’associazione di categoria ha partecipato con diverse aziende - sviscera anche i dati che confermano questo trend.
A livello nazionale, ad esempio, la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82 mila produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. La Calabria è la terza regione per superficie sfiorando i 208mila ettari coltivati e circa 11mila aziende.
I terreni coltivati a biologico nella nostra regione – sottolinea ancora la Coldiretti – sono destinati per le colture prevalenti per il 36% da olivo, 27% da cereali e colture foraggere seminativi e proteiche, 10% agrumi e frutta, 7% da vite, ortaggi e frutta in guscio, il 12% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento.
Un risultato che spinge i consumi dove facendo aumentare il valore del mercato dei prodotti biologici sia in ambito domestico che nella ristorazione.
“Il successo del biologico e da filiera corta - evidenzia Abbruzzese - è dovuto alla volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori e questo sta favorendo la costruzione di filiere biologiche. Il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge nazionale di settore e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari anche dalla riduzione delle quantità di prodotto biologico importate dall’estero”.
Dal Sana di Bologna il biologico ha confermato di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale perché il bio è un santuario di biodiversità: protegge patrimoni e risorse naturali della terra.
Coldiretti ricorda che in Calabria è vietato l’uso del diserbante glifosate dai Disciplinari di Produzione Integrata delle infestanti e delle Pratiche agronomiche; questo qualifica la regione come garante della sicurezza alimentare, confermando gli alti standard qualitativi e incidendo notevolmente sulla valorizzazione delle nostre produzioni.
“Glifosato zero” ci pone ai primi posti come territorio vocato al biologico e a produzioni di qualità eco-sostenibili. “È necessario però ricentrare il biologico nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all’ambiente e alle persone di cui le aziende agricole sono da tempo protagoniste” sottolinea ancora Abbruzzese.
I cuochi contadini di Coldiretti, nell’ambito del Sana, hanno dedicato un particolare focus alla preparazione di ricette della tradizione italiana legate ai prodotti di base e al riutilizzo degli avanzi in cucina. Un modo per aiutare le famiglie nella lotta quotidiana al caro prezzi, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.