Legambiente: “Il nostro contributo per il futuro del porto di Corigliano”
"Anche il Circolo di Corigliano Rossano era presente ieri sera al porto di Corigliano a parlare di futuro con rappresentanti delle Istituzioni, rappresentanti di categoria, pescatori, professionisti del settore, associazioni e società civile. Difronte a noi Silvana Rosa Abate, già Senatrice della Repubblica e fautrice del consesso, il Sindaco di Cassano all’Ionio Gianni Papasso, il Sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi e il Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Ammiraglio Andrea Agostinelli". E' quanto si legge in una nota di Legambiente.
"Un acceso e controbattuto confronto - continua la nota - quello che si è svolto ieri sera nei local del mercato ittico, che ci lascia non pochi dubbi e perplessità sulla gestione presente e futura di questa importante e strategica infrastruttura del nostro territorio.
Nel suo intervento la presidente del circolo Legambiente Corigliano Rossano, Evelina Viola, ha sottolineato quanto innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria per creare “corridoi green”, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili, siano tutte buone pratiche necessarie da perseguire al fine di innescare un processo virtuoso di rinnovamento e crescita che coinvolga anche il porto di Corigliano e si irradi all’intero territorio.
Un percorso che deve essere accelerato perché strategico nella crescita economica sociale e nella lotta alla crisi climatica. Ma soprattutto è necessario avere un progetto condiviso.
“Abbiamo bisogno di un sogno: dobbiamo sognare il futuro della nostra terra e pensare a come realizzarlo ed in quanto tempo. Non c’è più tempo. Non possiamo permetterci di sbagliare. Non possiamo permetterci di riparare errori. Non più!”.
Legambiente chiede che si sospenda immediatamente la procedura che prevede la destinazione di due banchine all’utilizzo da parte di una (non meglio identificata) società che, inevitabilmente, ne cambierà la destinazione d’uso integrando la già incerta vocazione con quella industriale.
A nostro parere urge un tavolo di confronto fra le parti sociali e le Amministrazioni, centrale e locale, al fine di concordare scelte strategiche e di lungo respiro condivise e sostenibili, senza questa progettualità non c’è futuro sostenibile né per il porto ne per il nostro territorio".