Crotone. “Lo zingaro” di Boccia cerca se stesso nel mito di Ayrton Senna
Due storie che s'intrecciano, sia pure a distanza; coincidenze, premonizioni, intuizioni. C'è tantissimo di sé nello spettacolo che Marco Bocci ha portato in scena al teatro Apollo di Crotone nell'ambito della 43a Stagione concertistica “L'Hera della Magna Grecia”.
Un monologo emotivo ed appassionante in cui l'attore racconta la storia di un pilota di auto sconosciuto (Lo zingaro, appunto) il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna.
Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro.
Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque. Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta.
Lo Zingaro cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola il primo maggio 1994.
Lo Zingaro è evidentemente Marco Bocci, grande appassionato di gare automobilistiche e pilota egli stesso. E la storia che s'intreccia con quella di Ayrton Senna è la sua; la storia di un pilota d'auto dilettante che il primo maggio del 2018, esattamente 24 anni dopo la morte del suo idolo ad Imola, subisce un terribile incidente. Uno scontro che, però, a lui salva la vita perché proprio grazie agli accertamenti che seguono l'incidente scopre di avere un herpes al cervello che, se scoperto più tardi, l'avrebbe ucciso.
Una storia che l'attore ha deciso di raccontare in questo monologo teatrale, scritto con Marco Bonini e Gianni Corsi per la regia di Alessandro Maggi e con le musiche di Davide Cavuti.