Vittorio Sgarbi: da San Demetrio Corone a Tirana per la mostra di Azzinari
Appena ripartito dalle valli lussureggianti dell’Arbëria, Vittorio Sgarbi è a Tirana per incontrare il Premier Albanese Edi Rama. Dopo aver inaugurato a San Demetrio Corone la mostra di pittura del Maestro Franco Azzinari tenutasi nei locali dello storico Collegio di Sant’Adriano, le relazioni sono sempre più strette tra il Sottosegretario alla cultura ed il paese arbëresh.
«È un’iniziativa che merita il plauso di tutti noi Arberëshë», commenta il Sindaco di San Demetrio Corone, nonché Commissario della Fondazione Istituto delle Comunità Arbëreshe di Calabria, Ernesto Madeo, che grazie all’arte del Maestro Azzinari, originario di San Demetrio Corone, ha potuto parlare a lungo con Sgarbi dell’attività della Fondazione, soffermandosi sulla recente visita del Presidente Begaj e sul ruolo di interlocutore privilegiato con l’Albania che il Presidente Roberto Occhiuto, proprio in forza della cospicua presenza di comunità arberëshe, rivendica per la Calabria.
Lo stesso ha rimarcato quanto fatto in pochi mesi dalla Fondazione, evidenziando che protocolli d’intesa con Tirana sono stati già avviati con l’auspicio concreto di intensificare a breve termine le relazioni tra gli atenei calabresi e i più importanti atenei albanesi, favorendo scambi di studenti e di esperienze che possano portare reciproci vantaggi. Sgarbi ha discusso con Rama della possibilità di scambi tra i due Paesi di grandi eventi d’arte e cultura, che vadano ben oltre gli accordi presi dai Governi in tema di accoglienza di migranti.
«Uno scambio fecondo tra culture affini, uno scambio, anche linguistico per la presenza di importanti aeree di lingua albanese in Calabria, Sicilia, Puglia e in altre regioni d’Italia», sottolinea Sgarbi, che poi aggiunge: «Per questo con il Premier abbiamo anche discusso della prospettiva di realizzare una rete degli arbëreshë».
Per il Sindaco Madeo: «Vittorio Sgarbi risponde con i fatti alle sterili polemiche sollevate in questi giorni sui media nazionali, mettendo ancora una volta in risalto le sue indiscusse doti di paladino dell’arte e della cultura italiana, svolgendo al meglio quelle che sono le sue mansioni all’interno dell’esecutivo.
Come Sindaco e Commissario della Fondazione sono pronto a sostenerlo e ad offrire la mia collaborazione per la realizzazione di una rete che faciliti, promuova e valorizzi il grande patrimonio della cultura arberëshe-albanese che – anche attraverso gli scritti e i versi di Masci, Baffi, Domenico Mauro, De Rada, Lorecchio, Serembe, Variboba, Gangale, Naim Frashëri o le pennellate di Kodra e Azzinari – sappia tenere vivi i legami tra Arbëria e Albania».