Incendio alle Poste di Mandatoriccio, convalidato il fermo del 28enne indagato
Si spalancano le porte del carcere per il 28enne L.T., fermato dai carabinieri essendo ritenuto colui che, tra il 21 e 22 dicembre scorso, ha appiccato l’incendio dell’ufficio postale di Mandatoriccio, nel cosentino (QUI), andato completamente distrutto insieme a due vetture che erano parcheggiare nelle immediate vicinanze.
Il Gip ha difatti convalidato il fermo disposto il 23 dicembre dalla Procura di Castrovillari (QUI), disponendo che il giovane rimanga in carcere, esattamente nella casa circondariale della città del Pollino.
Secondo gli inquirenti il rogo avrebbe potuto finanche provocare una strage. Al 28enne si contesta infatti non solo di aver appiccato le fiamme ma di aver utilizzato un enorme quantitativo di liquido infiammabile e di aver abbinato due bombole di Gpl che avrebbero potuto innescare una esplosione che avrebbe potuto causare il crollo della palazzina. Fortunatamente, però, le bombole non sono scoppiate.
Per i danni subiti lo stabile che ospita le Poste era stato anch’esso danneggiato seriamente, rendendo necessarie delle verifiche strutturali e dovendone dichiarare l’inagibilità.
Da definire ora il movente che avrebbe spinto l’indagato a compiere il gesto: una ipotesi è che l’obiettivo non fosse necessariamente l’ufficio postale, sebbene nella palazzina risiedano persone definite come tranquille.