People 2023. Conclusa la grande festa dei volontari di Trame
“I giovani favolosi” era il titolo della quinta edizione di Trame.Festival, una citazione del libro “Da Moby Dick all’Orsa Bianca – scritti sulla letteratura e sull’arte” di Anna Maria Ortese che fa riferimento a Giacomo Leopardi, e un omaggio al film di Martone e Germano incentrato sulla vita dello scrittore di Recanati.
Gli stessi “giovani favolosi” che ogni giorno contribuiscono a costruire una società libera dalla mentalità mafiosa e che ogni anno indossano una maglietta colorata con il logo del festival e tutta la propria passione civica rendendo possibile la realizzazione di un evento ambizioso e ostinato come Trame, si sono riuniti per la prima volta il 28 dicembre scorso nella sede che ne ospita tutto l’anno la macchina organizzativa.
Il termine comunità è stato il filo conduttore di tutti gli interventi che si sono succeduti: “Trame è un presidio di socialità oltre che di legalità - ha detto Angelica, è “una comunità rigogliosa che cresce e germoglia continuamente” ha aggiunto Serena. Il ricordo di Trame è un’emozione per Lorenzo, “dopo la pandemia ho realizzato di sentirmi felice proprio durante il festival”.
L'obiettivo di questo primo incontro era quello di creare un legame tra i volontari di tutte le edizioni, condividere esperienze, discutere le aspettative per l'impegno che attende gli organizzatori e il pubblico di Trame, “far sentire la voce dei volontari, dar loro sempre più spazio” come proposto da Claudia Caruso, coordinatrice dei ragazzi nelle cinque giornate, con l’invito di “mettere in rete e in sinergia tutte le potenzialità”, come ha detto lo storico Fabio Truzzolillo, anima di tante iniziative proposte nel tempo dalla Fondazione.
“Insieme alla qualità della proposta culturale, i volontari sono il tratto distintivo della nostra manifestazione. Abbiamo voluto incontrarli “fuori stagione” per ringraziarli, ascoltare le loro idee, raccontarci i cambiamenti in corso della Fondazione e, infine, invitarli a diventare sempre di più parte attiva nella programmazione del festival” – ha dichiarato il presidente della Fondazione Trame Nuccio Iovene - “La Calabria è in continuo spopolamento, in vent'anni ha perso 158 mila giovani. Non vogliamo disperdere queste energie, anzi fare tesoro del loro impegno”.
A sottolinearlo anche il direttore artistico del festival Giovanni Tizian intervenuto in collegamento: “In un’epoca in cui le generazioni non dialogano, siamo testimoni del fatto che in piazza a Lamezia Trame crei il dibattito intergenerazionale. Il contatto con il mondo dei giovani è sempre più difficile, comunicare con loro è sempre più complicato anche per l’informazione. Il Festival resta un luogo in cui il confronto è possibile”.
Uno degli aspetti più significativi dell'incontro, che si è svolto in un clima di festa e grande entusiasmo, è stata la condivisione di esperienze personali legate al significato del proprio impegno civico.
Insieme ad alcuni tra i più motivati dei volontari e delle volontarie (tra gli altri Ari che svolge il suo anno di servizio civile presso il Civico Trame, Chiara, Martina, Serena, Miriana), sono intervenuti anche Antonietta Macchione che lo scorso anno ha scelto Trame come luogo di formazione per il suo tirocinio curriculare nell’ambito del corso di studi in Criminologia all’Università di Pisa, Paolo Giudice che ha corso la maratona di New York a novembre con indosso una canotta con il logo della Fondazione Trame e altri simboli della lotta alle mafie, e Noemi Muggeri che dell’esperienza decennale di Trame ha fatto un lavoro di tesi all’Università di Torino, dedicando un intero capitolo all’impegno dei volontari.
Hanno partecipato in collegamento anche Gaetano Savatteri, altro direttore artistico fin dalle prime edizioni del festival, e Mario Spada, fotografo ufficiale di Trame. Gli interventi sono stati intervallati da alcune dei video prodotti dai ragazzi nel corso delle varie edizioni.
L'incontro ha gettato le basi per un coinvolgimento attivo e significativo dei volontari, anche al di là dei cinque giorni di manifestazione e dei confini calabresi.
Con la prospettiva di giugno che si avvicina, questi giovani si sono dimostrati pronti a trasformare la loro passione per la legalità in azione tangibile facendosi “ambasciatori di Trame”.