Traffico di anime sulla rotta balcanica, la Dda chiude le indagini per 28
Farebbero tutti parte di una vera e propria associazione criminale internazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed al riciclaggio del denaro ottenuto illecitamente.
Queste le motivazioni che avevano portato all'arresto di 29 persone a seguito dell'operazione Caronte (QUI), al termine di una articolata inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Seondo gli inquirenti un sodalizio criminale il cui unico obiettivo sarebbe stato quello di sfruttare la rotta balcanica (sia nel tratto marittimo tra Turchia e Grecia che poi sulla terra ferma) per permettere a migliaia di persone di raggiungere i paesi del centro-nord Europa.
L'indagine nacque nel 2018 al termine di alcune investigazioni svolte dalla Guardia di Finanza di Crotone circa il fenomeno del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: proprio il territorio crotonese infatti era teatro di numerosi sbarchi condotti prevalentemente da soggetti di nazionalità ucraina.
Questa mattina sempre la Dda di Catanzaro ha formalmente concluso le indagini a carico di 28 persone, dieci delle quali ad oggi irreperibili. Si tratta di: Shvan Jalal Abdalrahman Abdalrahman; Hawre Shahab Ahmad; Hosman Ali; Shex Amanj; Hawre Shahab Amin; Osman Ali Awlmohammed; Balen Faris Azeez Azeez; Mostafa Boughazi; Kaka Dana Baqe; Amer Fajjari; Hwnar Nazm Faqe Faqe; Kawa Farhanghi; Mourad Hamadani; Mohammed Hamamustafa; Ako Abdulla Ibrahim; Zhvan Issa; Bouchalib Lemhar; Nashwan Mahammad; Qalejoe Meran; Adel Abdullah Mohammed; Ahmed Rashid Mohammed Mohammed; Omar Mohammed Ali Mustafa; Jawad Namdar; Omar Namr; Satnan Rasol; Farsat Said Abdullaziz; Shaho Sleman Abdulkerim; Omar Akba Tawfeeq.