Non c’è energia senza colore: fino al 14 Caravaggio in mostra al San Giovanni
Grande successo per la mostra “Caravaggio. Non c’è energia senza colore” (QUI) che mette in scena il ciclo di opere originali realizzate da Guido Venanzoni (Roma, 1951), ispirate alla vita del grande artista e genio, descrivendo la sua vita turbolenta come una sequenza cinematografica. Si tratta inoltre di una mostra multimediale e innovativa con proiezioni immersive, realtà aumentata e Digital storytelling.
La mostra, ad ingresso gratuito fino al prossimo 14 gennaio, è realizzata dall’Associazione Eos Sud nell’ambito della Rassegna Eos Arts XIII, all’interno del Complesso Monumentale di Catanzaro.
La curatela della mostra è stata affidata all’Architetto Francesco Petrucci, uno dei massimi esperti e conoscitori dell’arte del XVII sec. Attualmente ricopre la carica di Conservatore del Palazzo Chigi in Ariccia (dal 1998) e direttore del Museo del Barocco (dal 2007); all’inaugurazione ha tenuto una lectio magistralis su Caravaggio.
La mostra di Venanzoni trova nel Complesso Monumentale di San Giovanni la sua completezza; una prima sezione era stata esposta da Vittorio Sgarbi a Sutri, e una illustrazione più ampia a Palazzo Chigi di Ariccia.
Oltre alle numerose pubblicazioni sulla stampa nazionale, regionale e di settore, la mostra è stata visitata da diversi ordini professionali, da numerosi gruppi di studenti - rafforzando così l’importante sinergia scuola/didattica - e dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, segno che il Complesso Monumentale di Catanzaro si conferma un polo di divulgazione e promozione culturale artistica per la città e non solo.
La mostra mette in scena le opere dipinte da Guido Venanzoni (molto apprezzate da critica e pubblico), oltre a ricostruire le atmosfere in cui visse Caravaggio, grazie all’esposizione di costumi d’epoca creati appositamente.
Alla kermesse si è voluto dare un taglio completamente nuovo e innovativo attraverso un progetto multimediale che ha visto la proiezione immersiva del dialogo tra Orazio Gentileschi (padre di Artemisia Gentileschi) e Maddalena Antognetti (cortigiana e musa di Caravaggio) – un vero e proprio racconto digitale.
In più, per la prima volta dopo 72 anni dall’ultima esposizione, è stata realizzata l’animazione digitale del dipinto di Caravaggio “La presa di Cristo”; in questo modo, il visitatore viene proiettato nella Roma di inizio Seicento in cui Caravaggio ha trascorso la sua vita professionale e personale.