Reggio, la mostra “Sub Tutela Dei. Il Giudice Rosario Livatino” chiude con mille visite
L’esposizione, promossa dal Csv dei due Mari, nella sala Boccioni di palazzo Alvaro ha attratto in totale quasi 1000 visitatori. Il presidente Bognoni: "Un'esperienza che ci incoraggia a ricercare nuove dimensioni di promozione del volontariato". Tra gli utenti, anche oltre 750 studentesse e studenti, per la mostra dal titolo “Sub Tutela Dei. Il Giudice Rosario Livatino”, allestita con il patrocinio della Città Metropolitana e dall'arcidiocesi Reggio-Bova.
Si tratta della prima iniziativa del 2024 dell'area Promozione del Csv dei Due Mari che ha allestito la mostra anche a Polistena e a Melito Porto Salvo, prima della tappa a Reggio appena conclusasi. Curata da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino, Centro Culturale Il Sentiero di Palermo e promossa da Meeting Mostre, l'esposizione ha raccontato attraverso dei pannelli con foto e documenti la vita, l’impegno nella magistratura, la fede del giudice agrigentino Rosario Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato nel 2021.
Sono state cinque le scuole secondarie di secondo grado di Reggio Calabria che hanno risposto all'appello. Hanno visitato la mostra un gruppo di classi del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, del liceo classico Tommaso Campanella, dell'istituto tecnico tecnologico Panella Vallauri, dell'istituto tecnico economico Raffaele Piria e dell'istituto d'istruzione superiore Boccioni-Fermi (nella delegazione anche il corso serale).
A visitare la mostra anche gli ospiti della comunità terapeutica Archè del Cereso (Centro reggino di solidarietà), accompagnati dagli operatori e dai ragazzi del servizio civile.
"Il bilancio complessivo della nostra iniziativa nel reggino è molto positivo. Abbiamo visto esaudirsi l'auspicio di rendere protagonisti i giovani. Abbiamo anche raccolto la sfida di sensibilizzare sui valori del volontariato attraverso la storia del giudice Rosario Livatino che ha coraggiosamente praticato la Legalità e la Fede con grande umiltà e abnegazione. Un'esperienza che ci incoraggia a proseguire nella ricerca di nuove modalità di promozione del volontariato nel segno della cultura, dell'arte, della memoria. Nuove dimensioni di incontro e coinvolgimento delle persone. Nuove esperienze che muovano qualcosa dentro, generando valore e impegno per il bene comune", ha continuato Bognoni.
"Ci siamo incontrati per condividere le esperienze che abbiamo vissuto nel ruolo di guide della mostra. Accompagnando i visitatori abbiamo sentito di dare un contributo a mettere in luce un pezzo della storia d'Italia attraverso la vita di un uomo e di un giudice che ha sacrificato il bene supremo della vita per la giustizia. Una storia che anche in noi ha destato sentimenti di grande intensità. La Fede ha permeato certamente la vita di Rosario Livatino ma abbiamo saputo distinguere anche virtù come l'integrità e la dedizione che sono dell'uomo onesto che sceglie il bene. Toccanti le lettere di uno dei mandanti Salvatore Calafato e di uno degli esecutori, Domenico Pace e il gesto coraggioso del testimone oculare Piero Nava. In occasione di questo momento conclusivo di condivisione, la nostra partecipazione è stata ancora più corale. Abbiamo percepito che il nostro servizio è stato concretamente orientato all'impegno civile e al bene comune". Così hanno raccontato le 14 guide volontarie formate dal Csv dei Due Mari, protagoniste dell'iniziativa come i giovani delle scuole.
Non solo la mostra ma anche di eventi collaterali sempre a palazzo Alvaro, nella sala conferenza Perri. Il seminario sui Beni confiscati è stato condotto da Deborah D’Aguì dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ha sottolineato: "Registriamo interesse sulla tematica specie con riferimento agli strumenti per accedere ai finanziamenti atti a garantire l'effettivo riutilizzo dei beni confiscati. Condivisa e forte l'esigenza di formazione e informazione su quelle che sono le opportunità, a livello nazionale e locale, che la normativa prevede per fruire e rendere fruibile al meglio un bene confiscato".
Infine sono intervenuti Antonino Foti, giudice del tribunale Reggio Calabria, e Roberta Masotto, avvocata, curatrice della mostra e componente del direttivo nazionale Laf che ha raccontato: "L'avvocato Guido Facciolo, dopo avere letto un articolo nel settembre del 2019, rimanendo colpito dalla storia di Rosario Livatino, ha proposto all'associazione di allestire questa mostra itinerante. Abbiamo accolto subito l'idea. L'esposizione sta girando l'Italia riscuotendo molto interesse. Già allestita in oltre settanta città, è già oggetto di molte altre richieste. Siamo davvero contenti".