Tribunale per le Misure di Prevenzione di Reggio: revocata la sorveglianza a Bruno Corica
Il Tribunale per le Misure di Prevenzione di Reggio Calabria (Natina Pratticò presidente e Tiziana Drago e Giovanni Verardi a latere) ha revocato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno imposta con decreto dallo stesso Tribunale al taurianovese Bruno Corica.
A sostegno della domanda di revoca la difesa, rappresentata dall’avvocato Antonino Napoli, ha invocato la risalenza nel tempo dei fatti sui quali è stato fondato il giudizio di pericolosità sociale e la buona condotta dell’uomo durante l’espiazione della pena, dapprima in carcere e poi ai domiciliari, tanto da essere stato da ultimo sottoposto all’affidamento in prova al servizio sociale.
Il Tribunale, recependo le deduzioni e le produzioni documentali dei suoi legali, ha quindi ritenuto che la pericolosità sociale di Corica non debba ritenersi più attuale e che, quindi, il decreto dovesse essere revocato.
Col provvedimento, spiega il suo legale, “si è dato atto che dall’analisi del certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti oltre ai procedimenti ed alle condanne già valutate con il decreto applicativo non risultano incardinati nuovi procedimenti”.
Inoltre, evidenzia ancora l’avvocato Napoli, dalle relazioni della case circondariali di Palmi ed Arghillà si è appreso che l’uomo abbia mantenuto un comportamento corretto e regolare, non incorrendo in alcuna sanzione disciplinare.
Dalle informative della Questura di Reggio Calabria, poi, ed al di là del riepilogo delle sue vicende giudiziarie, non sono emerse ulteriori violazioni alle prescrizioni imposte con il decreto né frequentazioni con soggetti pregiudicati.
“Pertanto - conclude Napoli - i dati emersi sono stati ritenuti dal Tribunale per le Misure di Prevenzione senz’altro dimostrativi di un percorso risocializzante intrapreso dal Corica sin dal periodo della carcerazione e proseguito successivamente e denotano la seria e concreta volontà di reinserirsi in un contesto sociale improntato alla legalità al punto da giustificare la revoca della misura di prevenzione con obbligo di soggiorno”.